Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
AEROPORTO DI COMISO: LA NOSTRA NON E’ LA PROVINCIA BABBA
07 Set 2010 17:03
La partita relativa alla classificazione dell’aeroporto di Comiso è aperta, anzi, apertissima e queste sono ore decisive per il futuro di quella che oggi viene considerata la più grande opportunità per la provincia di Ragusa e chissà fra quando se ne verificherà un’altra simile. Nessuno canti vittoria, perché se lo stato non prenderà impegni ben definiti nei modi e nei tempi, il presidente Lombardo o chi per lui non firmerà proprio un bel nulla.
La vicenda si è semplificata parecchio, adesso, e ci si aspetta dallo stato un segnale non “antimeridionalista”: si faccia per Comiso quel che si fa per tutti gli altri aeroporti italiani di secondo livello e anche di terzo livello (e già, perché lo stato paga le spese anche a quelli di terzo livello). Quindi è sbagliatissimo disunirsi attorno a questo concetto e dire “andiamo avanti un po’, poi si vedrà”: significa svendersi e fare letteralmente scappare il socio privato INTERSAC che in un clima d’incertezza non vorrà investire neanche un euro rispetto ai 22 milioni pronti da impiegare e impiegati. Anzi, li richiederà indietro con i dovuti interessi.
A meno che qualcuno non abbia in mente proprio questo, scoraggiare il socio privato, farlo scappare, e poi con una gara semi-truccata all’italiana, affidarlo a qualche lobby, magari facendosi rifare un bell’appartamento in centro. Sarebbe la fine, Comiso non aprirebbe per i prossimi tre anni. Invece sono certo che a breve si dimostrerà che così non è, che non c’è puzza di malaffare in giro, che l’aeroporto continua a essere una bella vicenda siciliana, pulita, onesta, dove non c’è stato un avviso di garanzia, dove il tutto è stato protetto da un protocollo di legalità antimafia e le gare sono state di livello europeo, presidente Severino Santiapichi.
Adesso il governo faccia il proprio dovere fino in fondo. Tutti uniti, dunque, a difesa dei nostri interessi sani ed equi, occhi sgranati perché si stava commettendo una grande leggerezza a firmare quel primo protocollo nonostante la deputazione iblea avesse fatto un buon lavoro, a Roma come a Palermo. Veramente da “provincia babba”, ma noi dimostreremo che non lo siamo.
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