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Addio ad Arnaldo Pomodoro, genio della scultura contemporanea: così lo ricorda il cantautore modicano Giovanni Caccamo
23 Giu 2025 11:11
23 giugno 1926 – 22 giugno 2025. Arnaldo Pomodoro, uno degli scultori italiani contemporanei più famosi, è morto ieri a Milano alla vigilia del suo compleanno, avrebbe compiuto 99 anni. L’addio del cantautore Giovanni Caccamo è l’addio di un artista dell’anima ad un artista della geometria. “Buon volo amico sognatore, cospargi il mondo di luce, ruota le sfere dell’universo in orizzonti di bellezza e pace. Non c’è tempo per la pioggia. Grazie di tutto. Giovanni”, scrive così il giovane Caccamo.
Le opere di Arnaldo Pomodoro
Le opere di Arnaldo Pomodoro sono esposte anche in luoghi pubblici di diverse città italiane e straniere come la grande sfera di tre metri e mezzo di diametro, realizzata nel 1966 per l’Expo di Montreal, ed oggi installata davanti al palazzo della Farnesina a Roma; sue opere sono anche nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani ed al Trinity College di Dublino. Suo anche il Disco Grande in piazza Meda a Milano, l’obelisco in ferro noto come “Lancia di Luce” a Terni, le colonne installate a Pavia ed a Spoleto. Opere dell’artista si trovano anche in spazi pubblici di altre città come Copenaghen, Brisbane, Los Angeles, Darmstadt, Dublino, davanti al palazzo delle Nazioni Unite a New York e nella sede parigina dell’Unesco. Ad annunciare la morte Arnaldo di Pomodoro è stata la direttrice generale della fondazione milanese che porta il suo nome, Carlotta Montebello. Era nato in provincia di Rimini nel 1926. L’infanzia trascorsa a Pesaro, poi gli studi da geometra per dedicarsi infine alla scultura. Dal 1954, dopo un periodo trascorso a Roma, viveva e lavorava a Milano. All’inizio degli anni Sessanta Pomodoro aveva preso parte, con Lucio Fontana e altri artisti, al gruppo informale “Continuità”, dove aveva iniziato la sua ricerca sulle forme della geometria solida: sfere, dischi, piramidi, coni, colonne, cubi in bronzo lucido “squarciati, corrosi, scavati nel loro intimo – come riportato sul suo sito – con l’intento di romperne la perfezione e scoprire il mistero che vi è racchiuso”. Dedicatosi alla scenografia ha realizzato macchine sceniche per numerosi lavori teatrali, dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica. Ha insegnato nei dipartimenti d’arte di alcune università americane tra cui Stanford University, University of California a Berkeley, Mills College. Molti i premi ed i riconoscimenti nella sua lunga carriera di artista.
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