ACCORPAMENTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO

L’accorpamento della Camera di Commercio di Ragusa a quella di Catania in applicazione della riforma del sistema camerale italiano, non può essere deciso senza il pieno coinvolgimento di tutta la classe dirigente della provincia. “Confronto” dopo l’approvazione del documento del 19 agosto scorso, col quale  “ha espresso le più che giustificate perplessità, proprie e di tanti imprenditori” è intervenuta con una lettera inviata al Presidente ed ai componenti del Consiglio Camerale ibleo oltre che ai Parlamentari, ai Sindaci, ai Presidenti dei Consigli Comunali ed alle Organizzazioni Sindacali, di Categoria e dei Consumatori,  per “sollecitare una ulteriore attenta riflessione, ritenuta doverosa, nell’interesse delle nostre imprese e della nostra economia”.
“Fino a quanto è possibile (ed è ancora possibile) – viene detto con la lettera – si ha il dovere di fare di tutto per salvaguardare gli  interessi di un territorio tanto importante quale è quello della provincia di Ragusa. E ciò,  a maggior ragione, da parte di  quei consiglieri che hanno agito e si sono espressi rispondendo, più che altro, a logiche di appartenenza e per il sostegno di patti ed accordi maturati lontano da Ragusa,  e senza tenere conto delle potenzialità, degli interessi e dei meriti di quella che è stata (e deve rimanere!) isola nell’isola”.

 “Confronto – viene sottolineato –  ritiene che, sull’argomento, deve essere aperto un  dibattito col diretto e pieno coinvolgimento di tutta la Classe Dirigente Iblea, affinchè ognuno possa assumere la propria responsabilità e possa contribuire al raggiungimento di obiettivi che tengano conto delle esigenze delle imprese locali e delle varie possibilità di sviluppo.”

 “Agli imprenditori della provincia, non interessano aspetti  riguardanti la quadratura dei conti del palazzo o il rispetto di intese o protocolli aventi per oggetto la costituzione di maggioranze per la gestione del potere e non per garantire chi lavora, chi intraprende e chi produce ricchezza e lavoro, per se oltre che  per la società e per il territorio.  L’accorpamento camerale con Catania non è, e non solo secondo il nostro giudizio,  la migliore soluzione perché oltre ad una questione di distanze,  determina una condizione per cui i particolari interessi dell’area Iblea saranno surclassati da quelli di una area tanto vasta quanto dispersiva”. La lettera contiene quindi l’appello rivolto “ al Presidente e a tutti i componenti il Consiglio Camerale di guardare la questione dalla parte delle imprese e degli imprenditori, procedendo alla revoca della delibera a suo tempo approvata e l’invito ai Parlamentari, Nazionali e Regionali, ai Sindaci ed ai Consigli Comunali ed ai Rappresentanti delle Organizzazioni a fare la loro parte per far valere le non poche ragioni dell’area Iblea”.  Viene quindi espressa “ la volontà di promuovere, a Ragusa,  un incontro dibattito sull’argomento per il prossimo 26 settembre per il quale sarà richiesta la disponibilità dei locali camerali” .

 

 

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