ACCOGLIENZA IMMIGRATI E AFFARISMO: LA DENUNCIA DEL CONSIGLIERE FRANCESCO AIELLO

“Il grande affare dell’accoglienza di immigrati trova a Vittoria e dintorni una preoccupante conferma che va scandagliata, a tutti i livelli”.

Ad affermarlo il Consigliere Comunale di Azione Democratica Francesco Aiello, il quale si rivolge agli organi di stampa: “faccio appello ai giornalisti che sono ancora in grado di reagire. Fate un viaggio dentro questo problema a Vittoria e raccontatelo, fatelo per amore dell’umanità e delle cose buone”.

“Sento circolare cose terribili” – continua Aiello – “e l’esistenza di una sorta di lobby territoriale trasversale che ha fatto dell’accoglienza un affare a tutti i costi. A Vittoria si è organizzata senza eccessive cautele e l’entusiasmo delle imprese caritatevoli uno dei più succosi e lucrativi business mai esistiti. Senza alcuna gelosia tra le varie componenti della società vittoriese, sono sorte come funghi associazioni, cooperative, iniziative dedicate alla accoglienza di immigrati e ai soldi che se ne ricavano”.

“Faccio ammenda per qualche imprecisione o generalizzazione” – continua Aiello – “ma assicuro che confermo l’esistenza di situazioni del tutto compatibili e oneste. Come in ogni vicenda umana, esistono sempre le cose peggiori e cose più civili e oneste”.

“L’opinione pubblica deve essere informata, le paratie di contenimento del cerchio magico che assedia questo nostro Comune, devono essere abbattute. Dobbiamo non solo capire ma anche denunciare come sia diventato possibile pensare di fare affari e fregare soldi su queste cose, di derogare pesantemente dai requisiti strutturali previsti dal Decreto del Presidente della Regione, di assumere spesso il volto di affaristi spregiudicati, di equivocare contratti di lavoro soprattutto per il ruolo dei volontari e valicare brutalmente i limiti numerici degli ospiti assegnati rispetto alle possibilità delle strutture di accoglienza, di violare norme sanitarie fondamentali, di utilizzare in maniera generalizzata alimenti del Banco alimentare anche per gli immigrati che sono utenti paganti. Esisterebbe un accordo trasversale persino per concordare i ribassi delle gare. Niente regole per madama la marchesa”.

“Il Comune e la Asl” – afferma Aiello – “accertino se sussistono situazioni patologiche che sconfinano con lo sfruttamento affaristico del fenomeno della accoglienza di immigrati a Vittoria. In tal senso non può non destare meraviglia e indignazione la contiguità di consulenti e amministratori comunali di Vittoria con le problematiche connesse. I controllori erano anche da controllare. Sarà questo il motivo per cui la situazione vittoriese rassomiglia stretta stretta alle vicende romane?”

“La mongolfiera della carità si è infranta sulle secche dell’affarismo” – conclude Aiello – “Anche a Vittoria, e non solo a Roma, l’accoglienza di immigrati si è organizzata in affarismo e procura profitti straordinari. E allora bisogna aprire gli occhi e dire pane al pane. Le apparenze talvolta ingannano”.

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