Abbiamo incompiute in provincia per oltre 8 milioni di euro

Opere pubbliche di interesse regionale mai terminate e costate alla collettività  ragusana oltre otto milioni di euro.

Ci sono una piscina, un campo di atletica, alloggi per anziani  e di edilizia popolare e residenziale e persino una Chiesa.

E’ quanto emerge dall’annuale  aggiornamento dell’Anagrafe delle Opere pubbliche Incompiute di interesse regionale e nazionale da parte del Ministero delle infrastrutture. .

L’elenco viene  compilato sull’apposito sistema entro il 30 giugno da Regioni, dalle Provincie autonome e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e si riferisce alle opere incompiute al 31 dicembre 2016.

Dall’analisi dei dati pubblicati, si evidenzia che il numero complessivo delle opere incompiute 2017 (anno di rilevazione 2016) è in provincia di Ragusa di 8;

Le incompiute stanno a capo essenzialmente a due enti: L’istituto autonomo case popolari di Ragusa ed il Comune di Ispica.

Lo Iacp dovrebbe ancora ultimare:

Una Chiesa in C.da Cisternazzi a Ragusa .  Sono stati spesi sino adesso 1.500.000 completando quasi il 60% dei lavori

18 alloggi a Santa Croce Camerina in Via circonvallazione. Sono stati spesi sino adesso  1.536.000 euro completando il 47% dei lavori

18 alloggi ad Acate ed opere annesse in Via Manzoni e Via Balilla. Sono stati spesi adesso 1.386.0000 euro. Compleyando il 26% delle opere

12 alloggi a Ragusa. Sono stati spesi 1.126.000 euro completando il 26% dei lavori.

Altre incompiute invece si trovano nel territorio di Ispica.

Devono ancora essere completate le seguenti opere pubbliche:

Alloggi per anziani nel 1° quartiere  167 . Sono stati spesi 1.600.000 euro. Ne servono altri 4.000.000.

1° stralcio completamento piscina comunale. Sono stati spesi 236.000 euro, ne servono altri 2.000.000

Completamento campo di atletica leggera nel complesso polisportivo di c.da  Crocefia. Sono stati spesi 189.374,42  euro e ne servono per completare l’opera 600.000.

Ed infine il completamento del nuovo palazzo delle Pretura ( le preture sono state soppresse nel lontano 1999). Per questo palazzo è stato speso quasi un milione di euro e ne servirebbe un altro milione e mezzo.

Un’opera pubblica viene definita incompiuta quando risulti non completata a causa di mancanza di fondi, per cause tecniche, per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, fallimento, liquidazione coatta  e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto ai  sensi  degli articoli 135 e 136 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,  o di recesso dal contratto  ai  sensi  delle  vigenti  disposizioni  in materia di antimafia e  mancato interesse al completamento  da  parte  della  stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore.

Complessivamente sono  142 le opere incompiute in Sicilia  per oltre 416 milioni di finanziamenti già stanziati e altri 207 milioni necessari per completarle.

Sono inoltre 10 gli interventi programmati per il completamento di aree industriali e artigianali con uno stanziamento di circa 63 milioni a cui devono aggiungersene 35.

“Tutte opere strategiche – dice il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia, Franco Tarantino– che riguardano la viabilità e in generale l’innalzamento della qualità della vita – che è assurdo restino bloccate.

Per non parlare del lavoro edile .- aggiunge- che va sempre più evaporando pur in presenza di consistenti stanziamenti che potrebbero dare risposte occupazionali di una certa importanza”.

Tarantino chiede “interventi radicali per mettere la burocrazia di fronte alle proprie responsabilità. Il banco di prova – sottolinea – può essere il Patto per la Sicilia che può consentire, a fronte di risorse certe, tempi certi per la realizzazione delle opere, individuando chiaramente i responsabili dei ritardi”. “Al nuovo Assessore alle Infrastrutture – aggiunge- chiediamo di impegnarsi senza soluzione di continuità su questo fronte, aprendo la speranza dei siciliani per un lavoro buono e dignitoso”

 

 

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