È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
A TUTTO VOLUME. BELLISSIMA ANOMALIA
27 Mag 2012 08:00
Qualcuno mi aiuti a capire. Necessito comprendere alcune cose perchè altrimenti rischio di perdere anche le utlime, residue certezze che alligna(va)no nella mia stanca mente. Si tratta, lo si è compreso dal titolo, della terza edizione di “A tutto volume”, la rassegna letteraria che nella sua edizione 2012 ha allargato il campo d’azione (non solo la presentazione dei libri direttamente dagli autori, ma anche laboratori, incontri, passeggiate) ha raccolto consensi e partecipazione ancora maggiori rispetto alle due precedenti edizioni (e la cosa di suo non è scontata, posto che consensi e partecipazione non sono sempre collegati e che la novità paga sempre mentre col tempo si tende a non frequentare posti e persone “dejà vu”). E invece Roberto Ippolito coi suoi collaboratori anche quest’anno ha portato a Ragusa, tra Superiore e Ibla, decine e decine di autori e sopratutto ha portato i ragusani fuori, in piazza, di sera anzi di notte. Roba da matti! M quando mai (se si escludono le feste patronali).
Vero è che tra i rgusani che hanno affollato il cortile della Prefettura, le tre librerie del centro, il giardinetto della Cattedrale e il Palazzo Garofalo erano in tanti i comisani, i vittoriesi, i chiaramontani, i siracusani e i catanesi (nessun modicano, ca va sans dire, che loro si considerano il centro del mondo, specie quello culturale, e non daranno mai soddisfazione ai viddani massari dell’altopiano).
Se quella di Roberto Ippolito è una scommessa, allora egli l’ha vinta clamorosamente. E se anche dovesse mettere mano al portafoglio per garantire la rassegna (nonostante i tanti sponsors credo che il deus ex machina di “A tutto volume” abbia da affrontare spese notevoli, non foss’altro che viaggio e alloggio dei tanti autori), a lui vanno solo attestati di merito e il giusto tributo, intanto di applausi e, per il nostro modestissimo contributo, anche di parole su queste colonne.
Ma l’aiuto che chiedo ai lettori di RagusaOggi, specie a quelli che sovente intervengono con i loro sempre arguti commenti alle notizie, anche quelle firmate con questo pseudonomo, è il seguente: perchè a Ragusa presentare un libro, anche di autore conosciuto quando non famoso, è sempre un rebus relativamente alla partecipazione, e per “A tutto volume” il grande cortile della Prefettura è risultato troppo piccolo per le migliaia di ragusani e non che volevano ascoltare Giuseppe Ayala? Perchè per parlare di poesia a Ragusa (quando ad organizzare sono Ciccio Schembari e Pippo Dinoto) si è sempre in dieci o dodici e invece dietro Giorgio Flaccavento a sentire Ciccio Schembari e Pippo Dinoto si era in trecento (ed era l’una di notte)? Solo perchè il tutto era inserito nella più volte citata rassegna? Non lo so, non lo so.
Mi basta sapere che da stasera attenderemo la prossima, quarta edizione della rassegna, certi che saremo ancora in tanti, sempre di più direbbe Battisti, a girare come trottole tra Corso Italia e Piazza San Giovanni.
Ma non è forse che…. insomma, che – è difficile dirlo, immaginate a scriverlo, non è forse che il nostro super sindaco ha sbagliato calcoli e il Centro Storico, anche quello della città Superiore, vuole vivere e non morire, vuole avere gente tra piazze e vicoletti e non solo paura buio e sporcizia? Speriamo che Ciccio Barone e Venerando Suizzo, entusiasti suoi assessori presenti fino a tarda notte tra libri e scrittori e tanti, tantissimi ragusani sorridenti, vocianti, pazzi (pazzi davvero, cose mai viste!) gli riferiscano che c’è ancora gente – fuori di testa evidentemente, “scappati ra casa” come direbbe il mio amico Marco – che in quella che fu la storica e già civilissima città di Ragusa vuole viverci, perchè Cisternazzi e Bruscè sono posti per raccogliere lassini e prendersi di vento?
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