A Ragusa la campagna elettorale scende a bassezze. Insulti transfobici ad una candidata di Cassì e Riccardo Schininà denuncia il fatto ai carabinieri

Sarebbe necessario un atto di dignità: l’autodenuncia e le scuse pubbliche.

Perché chi, nel 2023 definisce un’altra persona “transessuale” con l’intenzione di insultarla, è anacronistico, irrispettoso e ignorante.

E’il caso portato alla pubblica attenzione da Elvira Adamo. Candidata al Consiglio comunale di Ragusa e assessore designato in prima battuta con la lista CasSìndaco a sostegno del sindaco uscente. L’immagine elettorale, il “santino”, è stata divulgata su canali whatsapp con una sovrascritta che recita “Cassì sceglie i transessuali in giunta”. E si tratterebbe di qualcuno che non si firma, probabilmente il classico “leone da tastiera’, ma che sembrerebbe essere stato individuato tanto che, secondo quanto la stessa Adamo sostiene, si tratterebbe di un candidato al Consiglio comunale di un altro schieramento ma non è dato sapere quale.

“Questa frase – ha detto Elvira Adamo, assessore designato da Cassì -, non offende me, ma le persone transessuali perché viene utilizzata come un insulto; l’identità di genere di una persona viene assimilata ad un insulto” ed è quantomeno preoccupante che ci sia chi “cova sentimenti di odio e discriminazione e che ritiene che ‘transessuale’ sia una parolaccia”. Dalla Adamo un invito all’autore del messaggio: iscriversi ad un suo corso (“ma per farlo bisogna dare nome e cognome”) per capire il significato di “orientamento sessuale, identità di genere, chi sono le persone transessuali e transgender” perché l’ignoranza genera odio, così come si genera odio discriminando e rifiutando chi non viene considerato “uguale”. Chissà se chi ha scritto quella frase conosce il travaglio di chi viene considerato “diverso”, la sofferenza che un’espressione utilizzata in modo così ignorante può provocare in chi viene fatto sentire diverso. “Non si predilige l’unicità della persona ma la sua diversità e questo non riguarda solo le persone Lgbt ma tutti, perché ognuno di noi è unico, unica e porta con sé delle diversità”. Odio e discriminazione, la Adamo non vuole mettere alla berlina l’autore o l’autrice dello squallido volantino; dice invece che prenderà contatto con il candidato sindaco sostenuto da questo personaggio chiedendo un intervento deciso sperando che tutti coloro che appartengono al suo schieramento, “abbiano idee più inclusive”. Formalmente solo il candidato sindaco Riccardo Schininà ha preso non solo posizione ma ha presentato denuncia ai carabinieri accompagnato da un suo assessore designato, l’avvocato Michele Sbezzi, rifiutando l’idea che si spari nel mucchio: “Noi denunciamo l’ignoto autore di quella manipolazione come autore di un reato, perseguibile d’ufficio e previsto da una più ampia e opportuna interpretazione degli articoli 604 bis e ter del vigente Codice penale”. Insomma, per Schininà la Adamo sbaglia: “Riteniamo che lanciare, in modo indiscriminato, accuse a tutti i candidati al consiglio comunale e a tutti i candidati sindaci – dice Schininà- mettendo tutti sullo stesso piano quali potenziali autori di tale gesto, sia un modo offensivo per delegittimare” e quindi, lo stesso Schininà ha presentato un esposto “affinché chi ha compiuto un simile gesto possa essere perseguito e possa rispondere dell’azione compiuta, che consideriamo ignobile, ignorante e oltraggiosa per le persone e per le istituzioni a cui ci si candida e di cui si ambisce di far parte”. Ci stanno i toni accesi in campagna elettorale “ma sul piano strettamente ed esclusivamente legato alle proposte e alla sfera politico-amministrativa, quando si trascende in offese gratuite alla persona – dice ancora Schininà -, o al modo di agire, o all’orientamento sessuale, o legate a qualsivoglia vicenda non pertinente alla campagna elettorale, è una chiara ed evidente violazione della dialettica politica e democratica”. 
La pochezza intellettuale di utilizzare una parola a mo’di insulto porta allo stravolgimento di ciò che deve stare alla base di qualunque rapporto umano: il rispetto. Si possono avere idee diverse, esprimerle nel pieno diritto sancito dall’articolo 21 della nostra Costituzione, farlo nel rispetto, basilare fondamento della libertà.

Le reazioni

Mentre se adire o meno a vie legali nei confronti dell’autore o autrice del messaggio transfobico è una decisione personale che Elvira Adamo si riserva di valutare, assieme ai suoi avvocati, risale invece per dovere di cronaca, a qualche giorno fa, anche la presa di posizione della lista di Fratelli d’Italia a sostegno della candidatura a sindaco di Giovanni Cultrera: “La contesa politica può essere dura, può assumere talvolta tratti aspri, ma non dovrebbe mai trascendere nell’offesa personale. Le idee sono un conto, la dignità umana un altro”. Nel messaggio reso pubblico sulla pagina social di FdI, si legge anche “Come Fratelli D’Italia Ragusa, esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad Elvira Adamo e condanniamo con fermezza il gesto vile e offensivo di cui è stata vittima. Ci auguriamo per il futuro, come persone prima che come candidati, che i toni e lo stile della campagna elettorale possano rientrare entro i normali confini della buona educazione e del rispetto degli avversari”. 

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