A PROPOSITO DELLA GESTIONE DELLE RISORSE PUBBLICHE REGIONALI

Mi farò promotore di un incontro con l’intera deputazione regionale iblea per affrontare il delicato tema della gestione delle risorse pubbliche regionali, comprese quelle legate ai costi della politica”.

Così comunica l’on. Orazio Ragusa,che ritiene importante che i deputati della provincia di Ragusa, indipendentemente dagli schieramenti politici di appartenenza, possano fare sintesi su questi delicati argomenti.

“E’ in atto – sottolinea l’on. Orazio Ragusa – un pericoloso tentativo di delegittimare l’intera deputazione iblea, etichettandola come incapace di ascoltare le esigenze  del territorio”.

“Non so quali fini vuole perseguire chi, gratuitamente, inveisce contro chi lavora, senza soste, ogni giorno, per tentare di migliorare le condizioni di questa straordinaria terra”.

“La nostra migliore risposta – aggiunge Ragusa – è quella dei fatti”.

“C’è un problema di cattiva gestione della spesa regionale. E’ nostro dovere promuovere prima un serio taglio ai costi della politica, ma è però anche vero che dobbiamo, una volta per tutte, affrontare il delicato problema di una spesa che è altissima per servizi erogati nelle province della Sicilia occidentale e, in proporzione, bassa per quanto riguarda la provincia di Ragusa”.

“Non è più possibile tollerare, relativamente alla spesa sanitaria, assistere a continui tagli ai posti letto in questa provincia e poi apprendere che il principale problema dei conti pubblici siciliani è l’entità della spesa corrente, nel cui ambito hanno rilievo gli alti costi sostenuti per la sanità.  Tutte spese queste che sono realizzate prevalentemente a Palermo o in province della Sicilia occidentale dove abbondano le convenzioni con le cliniche private.

Gesualdo Bufalino definiva la Sicilia la terra della ” luce e del lutto”, un luogo di estremi che si uniscono. E’ una rappresentazione che si “sposa” bene con le caratteristiche del nostro territorio che, da un lato può vantare straordinarie bellezze e immense potenzialità, dall’altro “paga” il prezzo di una marginalità non solo geografica ma, fino ad ora, anche di scarse attenzioni.

Chiederò dunque, ai miei colleghi parlamentari, di aprire a Palermo quella che mi piace definire la “Questione Ragusa”.

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