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A Pozzallo sbarcano i 58 migranti della Resq People
15 Ott 2021 15:30
La Resq People ha completato le manovre di attracco al porto di Pozzallo dove sono state montate la passerella di accesso alla nave e il tunnel per i test anti Covid sui 58 migranti partiti dalla Libia e salvati nella notte tra il 9 e il 10 ottobre. Ieri l’assegnazione del ‘porto sicuro’.
Commozione e gioia sulla nave e sulla banchina. A bordo un ragazzino subsahariano, uno dei 15 minori non accompagnati, si e’ gettato tra le braccia di un giovane soccorritore del team ResQ. Piange, sembra inconsolabile; tra le braccia di chi lo accoglie affonda la testa, scosta il suo viso per ascoltare le parole di chi lo ha salvato. Annuisce, si asciuga piu’ volte le lacrime. Le sue braccia si incrociano strette dietro la schiena del ragazzo del team, anche lui giovane. Il medico dell’Usmaf e’ salito a bordo per il controllo preventivo di autorizzazione allo sbarco. A scendere per prima i minori non accompagnati.
La prima a scendere dalla nave battente bandiera tedesca della ong italiana Resq People, e’ stata una coppia di siriani, marito e moglie, lei in avanzato stato di gravidanza, e parecchi giovani. Molti di loro indossano una felpa data dal personale di bordo, e delle calze. Non hanno le scarpe. In banchina ricevono un paio di ciabatte e viene loro effettuato il tampone. Poi un controllo dei pochi effetti personali contenuti in una piccola sacca di cotone grezzo prima del trasferimento all’hotspot per le procedure di identificazione. Scende un giovane e il suo atteggiamento colpisce subito. Lo sguardo e’ basso, sembra esausto e preoccupato. Un paio di pantaloni di tuta logori. Un agente gli chiede di svuotare le tasche. Da una tasca esce un pugno di sabbia che si volatilizza scendendo lungo la gamba per il forte vento che spazza la banchina. E’stata raccolta chissa’ dove, in un viaggio tremendo, si e’ insinuata anche nelle tasche che ne sono piene. Alza gli occhi verso l’agente, sembra si scambino uno sguardo stupito. Resta per qualche momento con le tasche rivoltate. Si siede. Le sue mani stringono, raccolte, la sacca.
Abbassa nuovamente lo sguardo a terra con la testa abbandonata tra le spalle. La famiglia siriana non vuole separarsi, anche lei piange sommessamente. E’il marito ad aiutarla a scostare il velo, per quanto possibile, per le procedure di fotosegnalamento. Si rilassa solo quando salgono assieme nel pulmino. I minori non accompagnati dovrebbero essere trasferiti nel Netino. Ad attendere i migranti, le associazioni umanitarie Medu, Save The Children, Terres des Hommes, Oim, il personale sanitario di Asp, Misericordie Modica e Croce rossa, oltre a Protezione civile e forze dell’Ordine, polizia carabinieri, finanza, esercito e nucleo Frontex. Nel frattempo ha attraccato anche la nave quarantena Snav Aurelia per lo sbarco programma di 41 persone. Seguiranno le operazioni di sanificazione prima del reimbarco di parte dei migranti sbarcati proprio della Resq People.
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