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A Modica tornano, dopo 70 anni, i Santoni: un tuffo emozionante nelle radici della città tra identità, memoria e futuro
19 Giu 2025 06:33
Un’antica tradizione che si credeva perduta. Un rito che torna a vivere, dopo 72 anni, lungo il cuore pulsante della città. Sabato 21 giugno, alle ore 19.30, i Santoni della Scalinata di San Pietro sfileranno nuovamente a Modica, riportando in scena un frammento potente della memoria collettivaNella suggestiva cornice del Palazzo dei Mercedari, è stato presentato l’evento, che ha già acceso entusiasmo, curiosità e, come accade per ogni vero rito identitario, anche attese e dibattiti. Alla presenza delle autorità civili, religiose e culturali, è stato mostrato in anteprima uno dei Santoni: gigantesche figure antropomorfe, cariche di simbolismo, che affondano le loro radici nelle feste popolari di matrice iberica, ancora oggi celebrate in Catalogna e in alcuni borghi di Sicilia e Calabria.A sostenere e ideare il progetto è l’Associazione Kalikantun, fondata da Walter Buscema e Pierpaolo Ruta, due nomi che da sempre si battono per la tutela e la valorizzazione delle tradizioni modicane. Con commozione, i due promotori hanno ricordato i loro padri, Giorgio Buscema, giornalista e intellettuale appassionato di cultura locale e Franco Ruta, l’indimenticato artigiano del gusto della dolceria Bonajuto. Furono proprio loro, oltre mezzo secolo fa, a raccogliere e custodire il patrimonio delle arti popolari nel Museo delle Tradizioni presso lo stesso Palazzo dei Mercedari. Il progetto di rinascita dei Santoni è frutto di un lavoro corale, che ha visto il coinvolgimento del maestro Giorgio Cicero per la parte tecnica e della costumista Rita Alasso per la realizzazione delle vesti. La cura iconografica è stata affidata a don Giuseppe Stella, parroco della Chiesa Madre di San Pietro, che ha sottolineato come questa non sia una semplice “rievocazione”, bensì un messaggio vivente di pace, speranza e unità: «Non è folklore fine a sé stesso, ma una liturgia laica che restituisce voce a una tradizione che per troppi anni è rimasta in silenzio». A testimoniare il coinvolgimento della comunità, anche l’adesione entusiasta del sindaco Maria Monisteri, che ha provato personalmente a portare un Santone, dichiarando con fermezza l’impegno dell’amministrazione nel rilanciare il “giugno modicano” con eventi che uniscano cultura, spiritualità e turismo: «La nostra identità va difesa, celebrata e trasmessa. I Santoni rappresentano il volto di una Modica che non dimentica chi è».L’evento, definito dall’assessore Tino Antoci come l’“evento zero” di un percorso annuale, avrà anche una forte connotazione social, pensata per coinvolgere i più giovani e per rendere virale un’iniziativa che parla di futuro partendo dal passato. Pierpaolo Ruta, da sempre studioso delle contaminazioni culturali legate alla tradizione modicana del cioccolato, ha raccontato con passione le similitudini tra le celebrazioni catalane e quelle della Modica di un tempo, ribadendo come sia dovere di ogni generazione non solo preservare, ma anche riattivare i propri simboli: «Ci saranno critiche, forse anche dure, ma se saranno oneste ci aiuteranno a migliorare. L’importante è che Modica torni ad avere i suoi Santoni, come specchio della sua storia più profonda». Il corteo sarà accompagnato da portatori provenienti da tutta la città, con magliette recanti la scritta “Il ritorno dei Santoni”, realizzate grazie al sostegno dell’Opera Pia Michele Grimaldi. Nessun simbolo religioso, solo un messaggio cittadino e universale. L’appuntamento, per residenti, visitatori e nostalgici di un tempo che ritorna, è fissato per sabato 21 giugno alle ore 19.30 al Palazzo dei Mercedari, da dove prenderà il via la sfilata lungo Corso Umberto e Via Marchesa Tedeschi. Un’occasione per camminare, in tutti i sensi , accanto alla nostra storia.
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