A Modica si privatizza il servizio di lettura contatori idrici

A Modica la Giunta Abbate decide di esternalizzare il sevizio di lettura contatori idrici..

Con delibera n. 249 del 26 settembre 2018  la Giunta ha deliberato di: “ .. provvedere alla lettura dei contatori idrici necessaria per l’approvazione del relativo ruolo anno 2018, affidando ad una ditta esterna lo svolgimento di tale servizio .. ”.

Inoltre, per ricorrere alla esternalizzazione del servizio, la Giunta ha  basando la decisione su responsabilità della società Servizi per Modica e su una comunicazione dell’amministratore unico che avrebbe trasferito il personale del servizio di lettura dei contatori in altre attività, come se non si sapesse che l’amministratore deve rendere conto al socio, che in questo caso è unicamente il Comune e quindi l’Amministrazione.

Già nel maggio 2016, soltanto il parere non favorevole del Responsabile Unico del procedimento bocciò una proposta avanzata al Comune da privati per un progetto di finanza teso alla costruzione di una infrastruttura “ .. per l’adduzione e la distribuzione dell’acqua potabile nel territorio comunale”.

Forse è il primo passo verso l’esternalizzazione del servizio idrico e di un tentativo di privatizzazione dell’acqua?

A chiederselo è adesso Vito d’Antona già consigliere comunale  di sinistra italiana che teme che la delibera altro non sia che un primo passo verso la privatizzazione del servizio idrico.

“Al Sindaco ricordiamo, afferma D’Antona,  che i cittadini modicani, come la stragrande maggioranza degli Italiani in occasione del referendum del 12 e del 13 giugno 2011, si espressero decisamente per la gestione pubblica dell’acqua, ritenendo il prezioso liquido bene comune non assimilabile ad un servizio da trasferire ai privati.

Il costo per l’incapacità amministrativa di gestire un servizio, dimostrata negli ultimi cinque anni con l’emissione di bollette di tutti i tipi, che in tanti altri comuni viene svolto ordinariamente con una propria organizzazione, non può essere fatto pagare ai cittadini.

Invitiamo, conclude D’Antona, i consiglieri comunali, in primo luogo, e quanti, tra i partiti, i sindacati, le associazioni e i cittadini si sono battuti per la gestione pubblica dell’acqua, a fare sentire la propria voce, chiedendo urgentemente intanto la revoca della delibera di Giunta”

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