A Modica, i ragazzi dell’istituto Giacomo Albo incontrano online Andrea Caschetto, Ambasciatore del Sorriso

Giorno 29 marzo, gli alunni della scuola secondaria di I grado dell’I.C. Giacomo Albo – Giovanni XXIII di Modica, hanno incontrato in modalità online “l’Ambasciatore del sorriso” Andrea Caschetto.
L’incontro è stato l’evento conclusivo di un percorso interdisciplinare di Educazione civica che ha guidato gli alunni a riflettere sulla drammaticità della guerra in Ucraina e a rinsaldare la consapevolezza dell’importanza di coltivare quotidianamente i valori della pace, della solidarietà, della multiculturalità.


Ed è proprio su questi valori che si è incentrato l’incontro con Andrea che ha subito catturato il cuore dei ragazzi.
Con grande leggerezza, ma al contempo profondità, ha toccato molti temi delicati, sensibili, spesso causa di grande sofferenza nei nostri adolescenti. “Non abbiate paura dei bulli”, ha esordito, “anch’io lo sono stato per un breve periodo perché ero stato a mia volta bullizzato”… Molte volte i bulli sono dei ragazzi a cui manca qualcosa, con delle ferite profonde…


E ancora sulla “paura” del non sentirsi accettati perché non si rientra nei canoni di peso, forma, bellezza che i media impongono, ma viaggiando molto ha potuto costatare che non ovunque è così: “Noi siamo come una bottiglia ripiena di buon succo, ciò che importa non è la bottiglia in sé ma ciò che essa contiene”. Bisogna imparare a non criticare. Ha spiegato loro come sia fondamentale concentrarsi “sui lati positivi della vita” piuttosto che su quelli negativi. Ha quindi raccontato della sua esperienza, della sua malattia, del suo tumore al cervello e anche in questo contesto non ha tralasciato di strappare un bel sorriso ai ragazzi dicendo loro che la sua vera preoccupazione prima di entrare in sala operatoria era quella di non fare in tempo, se l’intervento fosse durato a lungo, a vedere l’incontro della Champions League.


“Non serve un tumore per amare la vita”: la felicità è nelle piccole cose, in qualsiasi cosa… È necessario saper sorridere, non essere tristi ma diffondere amore e felicità.
L’intervento gli ha causato non poche difficoltà specialmente di memorizzazione, ma “ho trasformato i miei punti di debolezza in punti di forza”, ha aggiunto. E ancora tanti e tanti altri esempi e tematiche.
Non poteva mancare certo il tema della guerra, anzi delle guerre, anche di quelle di cui i media non si occupano, del suo viaggio in Ucraina per portare tonnellate di aiuti al confine e ritrovarsi invece a varcarlo quel confine. La percezione del dolore, della tristezza nel vedere file interminabili di auto stipate da famiglie in cerca di salvezza, scampo, quelle stesse famiglie destinate a dividersi: quanta sofferenza per la “follia” di pochi.


E di nuovo la forza del sorriso, che abbatte ogni barriera, ogni pregiudizio, ogni diversità. Impariamo “a donare il sorriso”, ma anche “il nostro tempo”, agli anziani soprattutto, al vicino che ha bisogno. Impariamo a trovare la felicità in ogni piccola cosa.
I ragazzi, ormai pienamente conquistati, hanno rotto il loro quasi religioso silenzio per dare sfogo ad un susseguirsi di domande.
L’incontro più che la conclusione di un percorso si è rivelato piuttosto come l’inizio di un cammino…

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