È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
A GIARRATANA LA TRADIZIONE DELLA TOSATURA DELLE PECORE
05 Ago 2013 08:30
E’ sempre uno spettacolo assistere alla tradizionale tosatura che ogni anno in prossimità della stagione estiva si rinnova negli allevamenti ovini della Sicilia. Sin dalla scuola elementare ci hanno insegnato che la lana proviene dalle pecore che producono questo morbidissimo vello e poche volte in passato avevamo avuto l’occasione di assistere a questo tradizionale evento che è la tosatura. C’è da considerare che ogni pecora produce in media un chilo di lana l’anno e che un allevamento in Sicilia è composto circa da trecento capi produttivi; una volta la lana era molto pregiata e richiesta, serviva a riempire la parte interna di cuscini e materassi, nonché matasse colorate per realizzarne coperte e maglioni. Oggi la lana ha scarsissimo valore commerciale e in alcuni casi viene considerati addirittura un rifiuto speciale che deve essere smaltito con sistemi certificati e costosissimi.
Assistere alla tosatura realizzata con nuovi sistemi meccanici ci mostra come in un solo minuto l’animale viene liberato dal mantello lanoso che garantisce caldo in inverno ma che in estate porterebbe l’animale in sofferenza con conseguenti cali fisiologici e produttivi.
La squadra di tosatura che abbiamo osservato presso l’azienda Tuminello di Giarratana è composta da cinque operatori organizzati in altrettante postazioni, ognuna di questa composta da una pedana in legno e una tosatrice collegata tramite un cavo flessibile ad un motore elettrico per movimentarne le lame. Il capo del gruppo è Saverio di origini pugliesi, il quale blocca in maniera delicata l’animale tra le gambe per immobilizzarlo e procedere alla “rasatura” del vello. Indossa delle scarpe molto leggere e particolari, questo per potere gestire l’animale durante le varie fasi di tosatura e quindi potere avere le mani libere di muoversi avanti e indietro su tutta la lunghezza del corpo e anche nelle zone più delicate dell’animale. Fino a qualche anno fa la tosatura avveniva con grosse forbici specifiche per il taglio della lana, ma l’operazione richiedeva parecchi minuti e una notevole fatica da parte dell’operatore; “non che oggi non sia per niente faticoso, ma quello che conta di più è la tecnica anziché la forza…” – ci spiega Saverio –“… il mio maestro è un ragazzo di origni scozzesi che per tre stagioni è venuto in Italia ad insegnarci la tecnica giusta per potere effettuare questo lavoro”. Girano la Sicilia in lungo e in largo nei moltissimi allevamenti e riescono a tosare in un giorno parecchi greggi fino a sfiorare le 1200 pecore. Ci raccontano pure della partecipazione a gare di velocità e abilità per tosatori e che negli ultimi anni è sempre più agguerrita la concorrenza di squadre provenienti dalla Francia e dalla Polonia. Insomma, un mestiere che oggi merita di essere rivalutato e perfezionato, malgrado rimanga un lavoro stagionale ma che può dare buon reddito considerato che l’allevatore paga da 1,50 a 2,00 euro per ogni capo tosato. Che dire?
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