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LA TURCHIA E L’ITALIA, DUE STORIE DUE DEMOCRAZIE
08 Giu 2013 06:27
Molti come me sono innamorati della Turchia, della sua cultura, delle tradizioni, delle bellezze naturali, della cucina ed in particolar modo del suo Popolo. Personalmente non desidero entrare nel merito dell’aspetto politico, perché essendo una cittadina straniera non ho diritto di condannare o approvare un determinato partito e rimetto questo diritto al volere del Popolo, che è l’unico sovrano a portare avanti i propri diritti e farsi rappresentare. Certamente gli ultimi fatti che si sono verificati in Turchia mi fanno un po’ riflettere in considerazione che una gran parte del Popolo contesta l’operato della persona e del partito, attualmente al Governo, che ha registrato un ampio risultato elettorale alle ultime elezioni. Il partito al Governo ha registrato quasi il 50% dei consensi e, se avesse superato questa percentuale, avrebbe potuto votare le leggi da solo ed addirittura cambiare la Costituzione . Sotto l’aspetto economico l’attuale Governo ha dimostrato anche con la collaborazione degli altri partiti, di aver portato la Turchia ad una crescita economica elevata, addirittura nel 2011 e primi 2012 il Pil aveva raggiunto una percentuale in positivo a 2 due cifre. Il Governo durante gli ultimi anni ha programmato e, spesso in tempi brevi, appaltato grandi opere pubbliche, quali il tunnel sotto il Bosforo , un terzo ponte sul Bosforo, un terzo aeroporto ad Istanbul, un aeroporto sul mar nero costruito sull’acqua, cosa unica al mondo. Izmir, città moderna ed uno dei principali porti del Mediterraneo, si è vista tolta la candidatura ad ospitare l’Expo 2015, solo perche questa è stata assegnata a Milano che ancora oggi, a distanza di appena 2 anni, ha solo programmato le opere senza ancora iniziarle. In ogni caso Izmir ospiterà ed, in pompa magna, la successiva edizione Expo 2020, per la quale molti lavori ed opere sono state già appaltate. Nel settore turistico, la Turchia continua ogni anno ad attrarre sempre maggiori quantità di turisti ed addirittura MasterCard prevede che per il 2013 Istanbul sarà al sesto posto fra le città più visitate al mondo(Bangkok, Londra, Parigi, Singapore e New York). Fra le città europee Istanbul segue Londra e Parigi e precede Barcellona, Roma e Milano e sara’ la terza per crescita delle entrate turistiche dopo Vienna e Londra. I Paesi ex Repubbliche Sovietiche, di lingua ed etnia turca, considerano la Turchia come Nazione privilegiata per le cooperazioni e gli scambi. Gli investimenti esteri in Turchia in questi ultimi anni, grazie ad un programma di supporto e di incentivi varati dal Governo, sono aumentati esponenzialmente. La stessa Italia che nel 2008 registrava appena un centinaio di aziende costituitesi in Turchia, oggi a distanza di 5 anni ha raggiunto oltre 1300 unità. Ci siamo posti il quesito perché si investe in questo Paese ? Non è solo perche i salari sono più bassi, ma principalmente è per la tranquillità di poter lavorare ( in tutti i sensi, fiscale, operativo e di sicurezza ) ed essere tutelati e rispettati a parte che dallo Stato anche dalle persone alle quali si da la principale fonte di vita: il lavoro. Le più importanti società d’Europa hanno sede in Turchia, cosi come le maggiori società italiane. Di tutto questo bisogna dar merito al Governo, che ha creato non solo per la Nazione, ma anche per i propri connazionali, oltre che una adeguata immagine del Paese a livello mondiale, anche un sostanziale ritorno economico per il popolo. In Turchia ovviamente i salari sono più bassi degli standard europei, la vita è meno cara e cosi anche la disoccupazione è a livelli molto bassi, rendendo gli stessi cittadini autosufficienti nel condurre una vita al passo con i tempi. Nel campo dell’istruzione, la Turchia non è seconda ad altri Paesi Europei e molti giovani hanno la possibilità di accedere facilmente e con costi più bassi alle Università o ad altri istituti di formazione e professionali, arricchendo il proprio bagaglio culturale e trovarsi in condizione di facile inserimento nel tessuto sociale non solo in Turchia, ma nel mondo. . Nonostante tutto questo un considerevole numero di persone è sceso in piazza, in un primo momento ad Istanbul e successivamente in tanti altre città per contestare il Governo, circa lo smantellamento di un antico parco di Istanbul che sarebbe stato adibito ad altri usi, tenuto in considerazione che in quella zona, la Municipalità di Istanbul ha effettuato degli ingenti lavori di rimodernamento , costruendo addirittura un tunnel sotterraneo per il traffico veicolare per rendere tutta l’area, considerata l’area più turistica e commerciale della città, solo a disposizione dei pedoni e chiusa al traffico dei veicoli. Ovviamente questa è stata solo la scintilla perche i manifestanti contestano nel contempo alcune leggi che il Governo ha recentemente emanato, circa l’uso degli alcolici, dopo le ore 22 e fino alle ore 06 ed il ridimensionamento della loro pubblicità nei mezzi di comunicazione. Sicuramente a quanti hanno avuto interesse a manifestare, si sono aggiunti dei gruppi di facinorosi e disturbatori, cosi come normalmente avviene in tanti altri Paesi (Italia inclusa) durante tali manifestazioni e la protesta è degenerata subito in guerriglia. La Polizia turca, che particolarmente in questo Paese causa il proliferare dei gruppi estremisti e terroristici del PKK atti a destabilizzare la nazione, ha subito notevoli vittime sia tra le forse dell’ordine che della popolazione civile è preparata a fronteggiare le situazioni, anche se qualche volta le modalità non sono consone ad interventi similari da parte di polizie di Paesi considerati ultra democratici. Ovviamente non è facile a posteriori stabilire di chi è la colpa, come si sono svolti i fatti o come si sarebbero potuti evitare determinati eccessi. E’ indiscutibile ed alquanto difficile controllare un considerevole numero di dimostranti e lo testimonia il fatto che nei tafferugli ci sono stati feriti ed alcune vittime da ambo le parti ( in forma minore tra le forze dell’ordine, anche in considerazione al loro differente numero ed soprattutto al loro equipaggiamento) L’eccesso è sempre da condannare e di questo anche il Governo ha preso subito le distanze dichiarando di fare piena luce sull’operato della polizia e sugli ordini che questa ha ricevuto. Penso che non saranno solo questi i motivi reali della cruenta rivolta e molti parlano addirittura che questo Governo intende ridimensionare la liberta dei cittadini imponendo delle restrizioni sociali e della liberta. Di questo sicuramente il Popolo Turco ( tutto) e non solo una percentuale dovrà farsi carico, in una prossima tornata elettorale che potrebbe capovolgere i risultati che sono stati conseguiti dal partito al Governo alle scorse elezioni. Il Primo Ministro, Erdogan, persona molto capace e rispettata a livello mondiale, dichiarando che fra i dimostranti ci potrebbero essere infiltrati terroristi, potrebbe nel rispetto della legge ed alla luce di sempre maggiore democrazia, indire dei referendum lasciando al popolo la decisione di accettare o modificare alcuni fatti essenziali che il Governo ha inteso portare avanti. Da cittadina italiana mi pongo solo alcune domande che sottopongo alla valutazione dei lettori. In Turchia, Paese in forte ascesa, dove il Governo ha dimostrato di aver fatto raggiungere al Paese attraverso una buona amministrazione obiettivi ed economie sempre maggiori, lo stesso oggi viene contestato e la gente è scesa in piazza in forma cruenta a salvaguardia, secondo quanto loro stessi affermano, per la tutela e la conservazione di un parco naturale. In Italia con dei Governanti che si sono arricchiti impoverendo la Nazione ed i cittadini, relegando l’Italia, Patria di cultura e storia riconosciuta da tutto il Mondo, ad una Nazione quasi di terzo mondo, il popolo fa ben poco ed addirittura privilegia i partiti e le persone che negli anni hanno portato allo sfacelo la Nazione. Si constata che, nonostante le ipocrite dichiarazioni di cambiamento e la disponibilità di tutti i partiti politici di una necessaria modifica della legge elettorale e finanziamento ai partiti, si continua a prendere in giro il Popolo , rifugiandosi addirittura per la formazione di un Governo alla tutela di un Presidente, ultra ottantenne, ed ancora peggio assegnando dei tempi lunghi (di anni) per le riforme necessarie, che tutti avevano dichiarato di fare immediatamente e con la volta espressa si potrebbero fare in tempi brevi (considerato anche la formazione di Governo di larghe intese che gli stessi partiti hanno partorito). Nonostante tutto questo e la preoccupante situazione economica e sociale, che vede giorno per giorno la chiusura di aziende, il suicidio di persone che non riescono a vivere, gli alti tassi sui redditi solo del ceto povero e medio, la mancanza di servizi, l’esosa tassazione sulle attività produttive, la constatazione che giorno per giorno gli uomini che ci governano hanno e continuano ad evadere le tasse trasferendo i soldi in paradisi fiscali, perpetrando delle continue ruberie ed assegnandosi stipendi e rimborsi mensili inaccettabili, il popolo italiano “democraticamente” subisce e non fa quasi nulla. Ebbene, questo ci pone ovviamente in una posizione nella scala democratica delle Nazioni di essere al primo posto considerando i Paesi, dove la rabbia dei cittadini per molto meno, sfocia in ribellione, additandoli quali Paesi antidemocratici. Guardiamoci i fatti di casa nostra e cerchiamo in primo luogo di tutelare i nostri diritti evitando, come sempre accade, di essere giustizieri di fatti dei quali sappiamo poco o nulla. Se di democrazia si deve parlare questa è quella che scaturisce dal responso delle urne, pertanto siamo più ligi al nostro diritto e dovere di voto portando persone che possano rappresentaci e non ci trinceriamo dietro l’astensione e la protesta.
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