La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
PIU’ CI CONOSCIAMO, PIU’ SAREMO PROPENSI A RICONOSCERCI COME ESSERE UMANI NELLE NOSTRE MISERIE E GRANDEZZE.
11 Feb 2013 19:49
P
Tutti i bambini vanno rispettati nelle loro diversità
anche in quelle che attengono alle tradizioni religiose
delle comunità in cui sono nati e sono stati allevati.
Fulvio Scaparro
L’art. 14 della Convenzione sui diritti dell’infanzia sostiene che gli Stati devono rispettare il diritto del fanciullo alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
Non è possibile sostenere le proprie opinioni richiamandosi al volere di Dio o anche di una secolare ideologia divinizzata. È già abbastanza fastidioso l’abuso dell’ipse dixit, il richiamo al pensiero e alle azioni di qualche autorità terrena, per dare forza alle nostre fragili ragioni, figuriamoci quando chiudiamo la bocca ai nostri interlocutori autonominandoci interpreti e portavoce di un onnipotente, sia esso in questa terra o nell’alto dei cieli. Come si usa dire, in questi casi non c’è gara: chi sono io per contestare il volere della divinità, per discutere l’indiscutibile? Non mi resta che la sottomissione oppure, a mio rischio e pericolo, la ribellione.
Gli eserciti si confrontano certi che Iddio o qualche ideologia divinizzata siano dalla loro parte e è stupefacente come ciascuna delle parti trovi studiosi, religiosi e sacri testi pronti a sostenere le buone ragioni per sopraffare e sterminare chi non ha fede o ne ha una diversa.
Di fronte alla recrudescenza di guerre di potere mascherate come confronto tra Bene e Male, come scontri di civiltà o tra seguaci del vero Dio e empi e idolatri, la prima cosa che mi viene in mente è: difendiamo i bambini.
Invito a leggere un libro dal titolo Le religioni del mondo spiegate ai bambini dai bambini di Monika e Udo Tworuschka. Il libro fornisce in poche e chiare pagine bene illustrate le informazioni di base su Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo, Induismo e Buddismo. In tempi di sempre più stretta convivenza tra culture e credenze diverse da quelle predominanti nel nostro Paese, ben vengano strumenti di conoscenza come questo libretto che, facilitando la conoscenza dell’altro, riducono i rischi di incomprensioni, diffidenze e pregiudizi. Più ci conosciamo, più saremo propensi a riconoscerci come esseri umani simili nelle nostre miserie e nelle nostre grandezze. Tuttavia, anche un’operazione pacifica come questa pubblicazione sarebbe stata più completa se avesse dedicato almeno una paginetta alla possibilità che i bimbi vengano allevati anche al di fuori di ogni credo, confessione o appartenenza religiosa ma nel rispetto della fede altrui e nella convinzione che una vita ben spesa deve interrogarsi sul suo stesso mistero.
Tutti i bambini vanno rispettati nelle loro diversità, anche in quelle che attengono alle tradizioni religiose delle comunità in cui sono nati e sono stati allevati.
Rispetto per tutti i credenti, dunque, ma anche per chi non crede. Io ritengo che si tratti di un principio di grande civiltà che va applicato anche se in questo o quel paese d’origine dei bambini non c’è altrettanta tolleranza nei confronti di chi non appartiene alla confessione religiosa dominante.
© Riproduzione riservata