Emergenza criminalità a Vittoria: il sindaco scrive al ministro Piantedosi

Il sindaco Francesco Aiello ha chiesto un incontro al ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. Il primo cittadino, che da mesi chiede più uomini e mezzi per la sua città in un territorio di frontiera, ora vuole un aiuto concreto per far si che la città possa recuperare la serenità. Aiello ha chiesto di incontrare Piantedosi per potere illustrare i suoi dubbi, i suoi interrogativi, le sue richieste. La lettera è partita questa mattina da Palazzo Iacono. Un segnale, anche questo, che chiama in causa anche il livello politico. Perché ciò che sta accadendo a Vittoria è un problema non solo investigativo. La città ha bisogno di conoscere i nuovi scenari, capire cosa sta accadendo. Il lavoro di intelligence delle forze dell’ordine, coordinato dalla Procura distrettuale di Catania, potrà dare alcune risposte. Ma la città ha bisogno di controlli e di presidi. E Aiello lo chiederà con forza al ministro Piantedosi.

Tutto questo accade in una città che solo da tre settimane ha vissuto un episodio destinato a lasciare il segno: il rapimento di un diciassettenne, liberato dai suoi rapitori dopo 24 ore, pare senza pagamento di riscatto. Un episodio i cui contorni sono ancora oscuri, ma le indagini da una decina di giorni hanno imboccato una pista ben precisa. Si indaga nella criminalità organizzata vittoriese, nei nuovi scenari che da qualche mese si starebbero delineando, scenari cui non sono estranei i gruppi di immigrati albanesi, ormai una presenza forte nel territorio. Alcuni personaggi noti alle forze dell’ordine avrebbero un ruolo attivo e forse un ruolo di preminenza nel mercato della droga, forti anche dei centri di smistamento in Albania degli stupefacenti che provengono dalla Bolivia e non solo. I nuovi equilibri della criminalità vittoriese sono oggi la vera emergenza, su cui ha puntato gli occhi la Direzione Distrettuale antimafia che ha avocato a se le indagini sul rapimento. Segno, anche questo, di una direzione di marcia ben precisa sul fronte delle indagini.

La città di Vittoria vive l’apprensione per ciò che sta accadendo. Le strade prima sicure oggi non lo sono più. Camminare per le vie per tornare a casa o per le piccole incombenze del quotidiano può diventare un terno al lotto. C’è paura in molti residenti, paura di incontri indesiderati. In città ci sono alcune persone che vagano senza una meta. Si tratta, quasi sempre, di immigrati, la cui situazione non è affatto facile. Alcuni non hanno casa o lavoro.

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