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Editoria siciliana, in arrivo tre milioni di euro: pubblicate le graduatorie provvisorie sul sito Irfis
31 Lug 2025 11:19
Un passo concreto verso il sostegno all’editoria siciliana. L’Irfis – l’istituto finanziario della Regione – ha pubblicato oggi sul proprio sito web gli elenchi provvisori delle domande ammissibili ai contributi regionali destinati alle imprese editoriali dell’Isola. Si tratta di una prima tranche da 3 milioni di euro, suddivisa in quote base e premianti, destinata a giornali cartacei, radio, tv, testate online e agenzie di stampa.
Le graduatorie sono state approvate nella giornata odierna con delibera del Fondo Sicilia e sono frutto delle istanze raccolte telematicamente tra il 6 giugno e il 7 luglio. Insieme agli elenchi degli ammessi, Irfis ha pubblicato anche l’elenco delle domande escluse, specificando per ciascuna le motivazioni di inammissibilità.
Il contributo verrà erogato in due fasi: una prima tranche pari al 50% della quota base sarà liquidata entro metà agosto, mentre il saldo verrà corrisposto successivamente, una volta eseguiti i controlli documentali su tutte le domande presentate. Tali verifiche riguarderanno i parametri autodichiarati dai richiedenti, che hanno determinato i punteggi e la posizione in graduatoria.
«Stiamo rispettando con celerità ed efficienza gli impegni presi nei confronti di un settore economico importante, come quello dell’editoria – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani –. Sostenere questa categoria produttiva significa garantire un vitale pluralismo di voci e la trasparenza dell’informazione a tutela dei cittadini, contribuendo allo stesso tempo alla crescita di una società democratica».
Con questa misura, la Regione Siciliana intende rafforzare la sostenibilità economica delle realtà editoriali locali, molte delle quali colpite da difficoltà strutturali legate alla transizione digitale e alla riduzione delle entrate pubblicitarie. Un’iniziativa che, nelle intenzioni del governo regionale, vuole rappresentare non solo un aiuto economico, ma un investimento sulla libertà e sulla qualità dell’informazione.
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