Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
Disabile travolto sulle strisce e abbandonato con 20 euro: Catania sotto shock
19 Lug 2025 10:15
Un giovane con disabilità intellettiva è stato investito lungo la circonvallazione di Catania, mentre attraversava regolarmente sulle strisce pedonali. A travolgerlo un’auto con a bordo tre adulti, che dopo l’impatto hanno compiuto un gesto tanto surreale quanto inaccettabile: lo hanno caricato in macchina, lasciato davanti alla sede della cooperativa Controvento, gli hanno messo in mano 20 euro e sono spariti, senza nemmeno allertare i soccorsi.
Il racconto arriva proprio dalla cooperativa, che ha denunciato pubblicamente l’accaduto in un post su Facebook, chiedendo giustizia e responsabilità.
“Salvo è ricoverato in ospedale – si legge nel post – ha fratture multiple e scomposte ai piedi. Non potrà camminare per settimane. Non potrà partire per la vacanza che sognava da mesi con i suoi amici.”
Ma soprattutto, Salvo non è un “povero ragazzo”. È un giovane determinato, impegnato in un percorso di autonomia e inclusione grazie al progetto PNRR promosso dal Comune di Catania, insieme alle cooperative del territorio. Un percorso lento, fatto di conquiste quotidiane, ora bruscamente interrotto dalla leggerezza – e dalla viltà – di chi avrebbe dovuto fermarsi, chiamare aiuto, assumersi la responsabilità.
“L’autonomia delle persone con disabilità – continua la cooperativa – è fragile. La costruiamo con fatica, giorno dopo giorno. Ma basta un gesto irresponsabile per spezzarla. E proteggerla non può essere compito solo di operatori e famiglie. Deve essere tutta la città a farlo.”
L’appello è chiaro, diretto, umano. La cooperativa si rivolge proprio a chi era in quella macchina:
“Potete ancora fare qualcosa. Potete scegliere di non voltare le spalle. Contattate noi, o la sorella di Salvo, Graziana Capizzello. Assumersi la responsabilità è il primo passo per rimettere a posto le cose.”
Il gesto di chi ha investito e abbandonato Salvo ha scosso la città e sollevato un’ondata di indignazione. Ma anche di solidarietà. In tanti stanno esprimendo vicinanza e sostegno a Salvo e alla cooperativa che ogni giorno lavora per dare valore e dignità a ogni persona, a prescindere dalla sua condizione.
Nel frattempo, la speranza è che chi ha sbagliato trovi il coraggio di presentarsi e fare la cosa giusta. Perché l’autonomia si costruisce insieme. Anche – e soprattutto – con la giustizia.
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