LA SCUOLA RENDE GRANDE UNA NAZIONE – 3

Nel nostro sistema scolastico manca assolutamente, se non in parte per gli insegnanti della scuola primaria, un percorso di formazione degli insegnanti. Si può insegnare se si possiedono le conoscenze della materia ma nessuno ha studiato sul come le conoscenze si possono trasmettere agli studenti. Un insegnante preparato, ammesso che lo sia perché negli ultimi anni ce ne sono molti assunti senza concorso, non è detto che sia anche un bravo insegnante.

Chi ha la mia età, e ricorda la scuola dei bei tempi andati, dove abbondavano gli insegnanti che passavano per eccellenti, se è stato fortunato come me, ha incontrato in tutta la sua carriera scolastica un paio di bravi insegnanti, che conoscevano la loro materia e la sapevano trasmettere agli studenti. Ma erano bravi soltanto perché insegnavano per passione e forse perché, per caso, si trovavano ad avere delle doti comunicative particolari. Gli altri, molti  preparatissimi, a dir poco, si potevano definire dalla personalità psicologicamente disturbata.

Un insegnante bravo deve possedere delle capacità relazionali, delle conoscenze di base di psicologia, capacità comunicative. Non sono cose dell’altro mondo, sono cose che si imparano studiando. Purtroppo l’università non prevede percorsi di formazione del genere, che potrebbero essere obbligatori, anche solo come materie complementari per chi intende in futuro scegliere la professione dell’insegnamento.

Non sono neanche materie previste nei concorsi di accesso all’insegnamento e, cosa stranissima in un epoca in cui per tutti i professionisti sono obbligatori percorsi di formazione continua, la formazione successiva all’accesso all’insegnamento, per gli insegnanti, è soltanto facoltativa.

I risultati di tutto quanto abbiamo detto finora si vedono. La scuola italiana, che teoricamente è una scuola aperta a tutti, non di classe, è una scuola dove riescono ad andare avanti e ottenere risultati solo i ragazzi più fortunati perché più dotati o perché favoriti dalla provenienza di ambienti colti che riescono a compensare le carenze della scuola.

Abbiamo evidenziato solo alcuni aspetti dei difetti della nostra scuola. Ma da quanto visto si capisce che forse è venuto il momento di avviare una vera, organica e completa riforma della scuola.

Una riforma che affronti il problema dell’organizzazione, della qualità dell’insegnamento, dell’istruzione per tutti, ivi compresa l’istruzione professionale di qualità, gratuita per i meritevoli (non abbienti) fino alla laurea.

Una riforma del genere costa, anche molto. Ma è l’unico sistema che a lungo termine potrà fare grande l’Italia, e il risparmio in qualunque altro settore è preferibile per consentire un grosso investimento nella scuola pubblica.

 info@studiolegaleassenza.it

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it