Atti vandalici nella piazzetta della Scuola d’Arte di Comiso: “Riparazioni già avviate”

Atti vandalici nella piazzetta della Scuola d’Arte di Comiso.

Nelle ultime settimane, la piazzetta situata nel quartiere Santi Apostoli, che vede al centro una stele in ceramica realizzata dagli studenti dell’Istituto d’arte di Comiso (oggi Liceo artistico), era stata danneggiata da alcuni sconosciuti.

Era stata rotta la fontanella situata al centro, era stata danneggiata la vasca, rimasta a lungo senz’acqua. La zona era inoltre piena di rifiuti.

Salvo Liuzzo: “Serve un monitoraggio del territorio”

Il consigliere comunale Salvo Liuzzo aveva segnalato il problema e aveva lamentato lo stato di abbandono della piazzetta. “Mi chiedo dove siano i controlli e il monitoraggio del territorio – aveva detto Liuzzo – Infatti, anche questa volta, numerose segnalazioni arrivano dai residenti, disgustati e stanchi dallo stato di abbandono in cui versa quella che una volta era un luogo di ritrovo ospitale e curato”. Liuzzo aveva chiesto maggiore attenzione all’assessore all’Ambiente.

La risposta del comune non si è fatta attendere. Sono già iniziati i lavori di ripristino e di riparazione. “Lavori che avevamo programmato subito dopo aver rilevato lo scempio della piazzetta” ha detto il sindaco, Maria Rita Schembari.

“Gli operai sono al lavoro per ripristinare tutto ciò che nella piazzetta è stato vandalizzato – ha detto l’assessore alle manutenzioni Giovanni Assenza – questi atti di vandalismo deturpano la nostra città, ma non ci arrendiamo davanti a questo scempio, che non è il primo nella nostra comunità. Interveniamo e interverremo perché ripristinare ciò che viene distrutto, vuol dire ripristinare la legalità”.

Schembari: “Riparazioni già avviate. Perché questa deriva dei giovani ?”

Schembari si è detta amareggiata nel constatare che “per alcuni non esista un bene comune che appartenga a tutti, ma piuttosto un qualcosa da distruggere immotivatamente. Amareggia ancora di più se ad avere perpetrato questo atto vandalico siano dei ragazzi. Forse dovremmo cominciare a porci delle domande su questa incontenibile deriva alla quale, purtroppo, alcuni giovani stanno andando incontro. È una riflessione che deve fare la politica tutta, cercando di non dare come esempio la rivendicazione di una primogenitura. Il disagio giovanile è un tema dove non si può giocare a puntare il dito, a trovare responsabili o a sollevare polemiche. La città è di tutti, i beni pubblici sono di tutti ed il problema va sviscerato tutti assieme”.

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