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Reddito di Cittadinanza: è caos anche in provincia dopo l’SMS dell’INPS. Uffici subissati di richieste. Cosa succederà?
03 Ago 2023 10:26
Il Reddito di cittadinanza è stato sospeso con un sms inviato dall’INPS ai percettori. In provincia di Ragusa, come nel resto d’Italia, gli utenti si sono ritrovati un semplice sms e la comunicazione di rivolgersi ai Servizi sociali del proprio Comune. Una situazione che ha messo in gravi difficoltà tutti i Comuni dell’intera provincia che si sono ritrovati subissati da richieste di chiarimenti. Chiarimenti che, al momento, non possono arrivare in maniera concreta perché in effetti la procedura non è stata ancora ben chiarita. E’ il caos. E anche se nel Ragusano al momento non si registrano le proteste vibrate che si sono verificate in alcune città italiane, molti uffici sono stati presi d’assalto da richieste di chiarimenti.
LA PROCEDURA
Secondo i dati forniti dalla CGIL di Ragusa, in provincia di Ragusa sono 1162 i percettori di Reddito di Cittadinanza a cui è arrivato l’ormai famoso SMS dell’INPS.
Significa che il provvedimento avrà ricadute, in complessivo, su circa 4500-5000 persone perché quando si parla di percettore di reddito di cittadinanza, si intende anche il nucleo familiare di cui fa parte. Chi non subirà la sospensione, dovrebbe essere sostenuto tra Comune e Centro per l’impiego ognuno con competenze diverse, anche se la situazione è in continua evoluzione. Una parte degli esclusi dovrà essere presa in carico dai Servizi sociali. Il tutto con grandi difficoltà per l’assenza di risorse economiche. Ed è proprio questo il nodo gordiano: i Comuni non hanno previsto risorse aggiuntive che possano prendere in carico, al momento, persone che hanno bisogno di sostegno economico e quindi non è possibile, per gli Enti, dare adeguate risorse economiche a tutti i nuclei che attualmente sono in disagio.
La procedura prevede che le famiglie che hanno avuto il reddito di cittadinanza sospeso, e che saranno prese in carico dai Servizi sociali entro il 31 ottobre riavranno l’assegno fino a dicembre con gli arretrati. Chi non rientra nelle categorie di disagio sociale previste dalla legge anche alla presenza in famiglia di disabili, minori, anziani o over 60 dovrà attivarsi rapidamente per cercare un lavoro o almeno essere inserito in un percorso di formazione con la possibilità di avere il supporto alla formazione e il lavoro (350 euro al mese per un massimo di 12 mesi).
Per la presa in carico da parte dei Servizi sociali sarà però necessario far parte di categorie di particolare fragilità. Il ministero del Lavoro fà l’esempio delle persone in carico per le dipendenze, delle donne vittime di violenza, delle persone in carico ai servizi psicologici per la salute della persona, quelle in carico ai servizi per le malattie psichiatriche e quelle senza fissa dimora. Manca ancora, inoltre, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), la piattaforma prevista dalla legge che prevede il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione per le famiglie con maggiori fragilità e al Supporto formazione lavoro per i cosiddetti attivabili al lavoro, ma chi si è già attivato potrà ricevere il Sfl con gli arretrati una volta che la piattaforma sarà operativa e che i corsi di formazione saranno iniziati. Le domande potranno essere fatte dal primo settembre.
REDDITO DI CITTADINANZA IN PROVINCIA DI RAGUSA: ALCUNI ESEMPI
Abbiamo scelto a campione alcuni Comuni della provincia per comprendere meglio il fenomeno e avere contezza di qualche dato. Nella piccola Monterosso, i percettori di reddito di cittadinanza sono 40: fra loro, qualcuno potrà essere integrato a settembre, altri no. Stessa situazione a Comiso dove i percettori sono 935 in tutto (compreso centro per l’impiego) ed è stato sospeso a 35. A Vittoria i percettori di reddito sono 2600 ed è stato tolto a 800 persone. A Santa Croce in totale sono 1038, di cui 356 in carico ai servizi sociali e 682 ai centri per l’impiego. A Scicli dal 2019 al 2023 sono state complessivamente 1161 persone che hanno percepito il reddito. Oggi, sono 483. Di questi, 151 sono considerati abili al lavoro e hanno perso il Reddito. Un centinaio sarebbero a rischio reddito. I dati sono comunque temporanei e sono legati alle posizioni che hanno presso il centro per l’impiego. A Pozzallo sono 500 i percettori di Reddito e al momento non si ha contezza su quanti l’hanno perso. Da sottolineare una comunicazione arrivata da Scicli in cui si fa presente che gli utenti percettori di reddito non debbono recarsi all’ufficio servizi sociali in quanto il comune e i servizi non hanno facoltà di attivare il reddito. E gli uffici al momento non sono in grado di fornire maggiori informazioni e sono subissati da richieste di chiarimenti.
Come dicevamo, il dato va considerato non solo per singola unità, ma comprendente anche il nucleo familiare di cui fa parte. Per fare un esempio, un membro della famiglia percepisce il reddito ma ne usufruiscono anche il coniuge e i figli a carico. Per questo motivo, il dato non potrà mai essere preciso.
I COMMENTI
L’ANCI Sicilia ha già chiesto un incontro urgente alla Regione per valutare temporanee misure di sostegno. Anche le organizzazioni sindacali hanno espresso più di una perplessità circa la sospensione della misura senza un’adeguata risposta successiva per gli utenti. E sulla gestione di questa fase transitoria e in particolare dell’invio dell’SMS da parte dell’INPS agli utenti, si è espressa in modo critico anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone: “Probabilmente l’sms era scritto in un modo da non dare rassicurazioni ed ha creato tensioni, ampiamente amplificate visto che abbiamo chiesto l’informativa al ministro dell’Interno per le proteste di piazza. A Napoli, c’erano 30 persone davanti all’Inps”. E poi ha aggiunto: “Oggi scriverei che lo strumento del Reddito di cittadinanza finisce, però contemporaneamente dal primo settembre parte una nuova misura, chi si attiva in questo percorso”. Il reddito di cittadinanza è sempre sempre stato molto contestato: non sono mancati i soliti furbetti che pur di percepire il reddito anche se non ne avevano diritto, sono arrivati a separare il nucleo familiare pur di percepire due redditi. Ma fra questi, vi erano certamente nuclei in seria difficoltà costituiti da madri single, persone con disabilità e minori a carico che realmente avevano bisogno della misura e al momento si trovano magari completamente senza un sostegno minimo.
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