ChocoModica: Il declino di una manifestazione concluso con l’ennesimo rinvio. C’è ancora un futuro?

ChocoModica 2023 è stata costretta a subire un cambiamento importante e cioè la sua data. Invece di svolgersi in primavera, l’evento sarà riproposto nel mese di dicembre, precisamente dal 7 al 10 dicembre, in linea con la tradizione del fine settimana dell’Immacolata. Lo si apprende da una stringata nota di palazzo di città manco si trattasse di un guasto idrico di una piccola contrada cittadina a cui spesso viene dato più enfasi.

La motivazione di questa decisione deriva, fanno sapere, dalla mancata autorizzazione da parte dell’Assessorato regionale dell’agricoltura per poter utilizzare il contributo assegnato nell’esercizio 2022 per una edizione straordinaria primaverile.

Fin qui la versione e le comunicazioni ufficiali a cui per la verità noi abbiamo creduto poco.  Tentiamo adesso di fare una analisi leggermente più approfondita per comprendere le ragioni di questo quasi fin troppo prevedibile ennesimo rinvio.

Le motivazioni di fatto risiedono a nostro giudizio, nella evoluzione, o meglio, è più corretto affermare, nella involuzione della manifestazione nel corso degli anni.

Portata a Modica da  una geniale intuizione della giunta Torchi che non aveva tuttavia nemmeno lontanamente immaginato il potenziale di eurochocolate  del  patron Eugenio Guarducci, tant’è che nella prima edizione l’altissima affluenza dei turisti paralizzò l’intera città impreparata, la manifestazione ha vissuto un paio d’anni di grandissimo splendore. Tutta Italia parlava di Modica e del suo cioccolato.

Poi l’ambizione dei modicani unita ad una alta percentuale di  presunzione, li portò ad immaginare che di Guarducci si potesse fare a meno e che “in house” avremmo fatto meglio e di più. Il comune si sarebbe caricato di tutti i costi gestionali ed organizzativi, individuando anche partner privati.

Per qualche anno sembrava che la cosa stesse funzionando. Durante l’amministrazione Buscema si mantenne comunque un livello culturale molto alto della manifestazione anche se il declino si intravedeva di già.

Piano piano la manifestazione piuttosto che diventare dei cioccolatieri, dei pasticceri modicani e della città tutta, con una organizzazione distante e distinta dalla politica, è divenuta sempre di più cosa  del Consorzio di tutela che, non ce ne voglia il Presidente Scivoletto, non possedendo il Consorzio tutte quelle indispensabili capacità manageriali in termini di organizzazione di grandi eventi, si è affidato di volta in volta a chi ha potuto fare meglio, facendo purtroppo  sempre peggio. La manifestazione è divenuta nel frattempo esclusivamente cosa politica, che tende ad occupare sempre gli spazi vuoti, e quando c’è la politica di mezzo non sempre essa rappresenta  un valore aggiunto. In questo caso ha rappresentato la zavorra che ne ha decretato la fine.

La prova provata la troviamo nel fatto che Chocomodica nel frattempo divenuta  una sorta di sagra di paese con sempre meno turisti interessati e sempre più espositori “estranei”  al cioccolato , non appena è stata orfana della politica, con una amministrazione dimissionaria ed un commissario al comando di palazzo di città, ha fatto la fine che immaginavamo tutti, purtroppo.

Cosa occorrerebbe adesso? Un grandissimo bagno di umiltà, preceduto da una attenta analisi degli errori compiuti negli anni da parte di tutti, peerchè nessuno ne è esente di errori compiuti, compreso il sottoscritto, magari alla presenza di tutti i possibili protagonisti della città, con in testa i cioccolatieri tutti, aderenti e non al Consorzio.

Occorrerebbe un bando per un concorso di idee a cui dovrebbero essere chiamate a partecipare le migliori agenzie di organizzazioni eventi, compreso magari Eugenio Guarducci, genio assoluto.

Probabilmente, con l’aiuto di tutti, provando almeno per una volta a cercare di essere inclusivi, potremmo fa risorgere dalle ceneri uno dei migliori capolavori della nostra città.

Il sogno è ancora possibile!

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