Legambiente denuncia: “Sversamenti continui e maleodoranti in cava Moncillè”

Sversamenti continui e maleodoranti in cava moncillè. E’ questa la segnalazione che arriva dai circoli iblei di Legambiente (Legambiente Ragusa “Il carrubo”, Legambiente Modica “Il melograno”, Legambiente Scicli “Kiafura”, Legambiente Ispica “Sikelion”).

In particolare, si tratterebbe di flusso continuo di acque torbide dal colore biancastro e dall’odore nauseabondo, che paiono derivare da un pozzetto di raccolta di acque bianche dell’ASI di Ragusa. Dal pozzetto fuoriesce il flusso piuttosto consistente che si incanala a cielo aperto fino a riversarsi nel torrente Moncillè, affluente dell’Irminio, in agro di Ragusa.

“Segnaliamo al Comune di Ragusa, all’Arpa, alla Polizia provinciale, alla Soprintendenza ai beni culturali e a tutte le autorità competenti una situazione ambientale che non pare dipendere da fattori naturali. Auspichiamo che immediatamente vengano disposti ulteriori e approfonditi controlli su un’area che proprio per la presenza di attività industriali dovrebbe essere oggetto di monitoraggi continui, di alta tutela ambientale, di serena, obiettiva e continuata attività di comunicazione con il pubblico. L’area del torrente Moncillé individuata dal Piano Paesaggistico come area di massima tutela (livello 3) e il torrente è tutelato dall’art. 142 lett. c) del Codice dei Beni Culturali.

Ricordiamo che il fenomeno si sta verificando nei pressi del pozzo dismesso n.16 di Eni, presso il quale nel giugno 2019 Legambiente ha presentato esposto alla procura di Ragusa, per uno sversamento di petrolio che si verificò e del quale ad oggi, l’Associazione scrivente e l’opinione pubblica non sono a conoscenza dello stato di salute dei luoghi e delle azioni che sono state intraprese da Eni per il ripristino dei luoghi”, conclude Legambiente.

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