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Il paradosso: Ong premiata dalle Nazioni Unite per un salvataggio in mare, ma sotto inchiesta a Ragusa
18 Set 2021 08:10
I paradossi: da un lato, abbiamo un’operazione di soccorso in mare premiata dalle Nazioni Unite. Dall’altra, la medesima operazione è al centro di un’inchiesta giudiziaria a Ragusa.
Stiamo parlando del caso internazionale della Maersk Etienne, la petroliera del colosso del trasporto marittimo mondiale che l’anno scorso era rimasta per 38 giorni ferma in mare davanti alle acque maltesi con 27 naufraghi salvati nel Mediterraneo centrale.
La vicenda è molto nota: i vertici dell’azienda danese lanciarono richieste alle principali organizzazioni internazionali, all’Europa, a Malta paese che aveva coordinato il soccorso ma che poi, come spesso capita, aveva negato l’ingresso in porto.
Dopo 38 giorni in mare a porre fine al più lungo stand-off della storia della marineria era stata la nave Mare Jonio dell’Ong Mediterranea che con l’autorizzazione del ministero dell’Interno e del Centro di coordinamento dei soccorsi era salpata dal porto di Licata per trasbordare i naufraghi poi sbarcati al porto di Pozzallo il 12 settembre del 2020.
Poco tempo però, la Ong è finita sotto inchiesta a Ragusa, con l’ipotesi investigativa della Procura che Mediterranea avrebbe accolto i naufraghi a bordo tramite corrispettivo di denaro che per la Ong “non è altro che una semplice donazione effettuata a mesi di distanza al pari di altre donazioni che permettono alle Ong ancora di esistere”, come spiega a Repubblica il fondatore di Mediterranea Beppe Caccia.
Se l’indagine continua ad andare avanti a Ragusa, i due equipaggi, quello di Mediterranea e della Maersk Etienne continuano a ricevere premi internazionali proprio per aver portato a termine quel soccorso.
“Dall’importante riconoscimento assegnato oggi, abbiamo la conferma del paradosso italiano che stiamo vivendo. Un’operazione di soccorso, che ha messo in salvo le vite di 27 persone, viene premiata in tutto il mondo, mentre otto membri degli equipaggi sono tuttora sotto inchiesta a Ragusa con accuse pesantissime, proprio per quel salvataggio. Sullo sfondo il tentativo di impedire la cooperazione tra organizzazioni del soccorso civile e armatori commerciali”, aggiunge Beppe Caccia.
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