TOTALMENTE INSABBIATO IL PORTO TURISTICO DI POZZALLO

Il porto piccolo di Pozzallo è insabbiato. Impraticabile. Inagibile. Il progetto elaborato dagli Uffici del Genio Civile di Ragusa per un intervento immediato giace da mesi alla Regione. Che non riesce a reperire le somme necessarie, pari a 150.000 euro, per realizzare le opere di dragaggio. Con danni gravi per l’economia. Pescatori e diportisti sono fortemente contrariati. In grave difficoltà. I titolari delle ditte che hanno in concessione i pontili galleggianti guardano e sperano. I proprietari di barche che usufruiscono del servizio continuano a pagare, ma, di fatto, sono costretti a rimanere al palo. Entrare e uscire dal porto turistico è impresa a rischio. L’”incidente” si ripete da anni. Per un problema tecnico. Che, con i lavori di messa in sicurezza del porto, e quindi con la realizzazione del molo di sottoflutto, dovrebbe essere risolto definitivamente. Ma per il “grande appalto” di oltre 40 milioni di euro, c’è da attendere. Tre o quattro mesi ancora. Certamente a stagione estiva andata. Nel passato il problema dell’insabbiamento è stato risolto più volte con l’intervento della Provincia Regionale. Che se n’è fatta carico nell’interesse dell’economia del territorio. Quest’anno gli uffici del viale del Fante tacciono. Il Comune, da parte sua, ha fatto tutto quello che c’era da fare. Ha sollevato il problema, ha chiesto ed ottenuto che a livello progettuale se ne occupasse il Genio Civile di Ragusa ed ha seguito la pratica fino a che il progetto non è approdato a Palermo. Poi il silenzio. Oggi l’emergenza. Che, al punto in cui stanno le cose, andrebbe risolta come prescrive la legge. Invocando cioè l’immediato intervento della Protezione civile. “ Questo porto – dicono i pescatori – è orfano di padre. La Capitaneria svolge molto bene il compito di madre protettiva. Facendo rispettare leggi e regolamenti e garantendo sicurezza e legalità. Ma manca il padre. Cioè l’interlocutore istituzionale al quale rivolgersi per risolvere piccoli e grandi problemi di operatività ed efficienza. Il porto è totalmente insabbiato e non sappiamo a quale santo rivolgerci. Il silenzio della Regione è impressionante. Sicuramente peggio di un no motivato. I nostri deputati tacciono. Tra annunci inutili e silenzi omissivi, la nostra sfiducia sta assumendo i contorni del disappunto grave, che è poi l’anticamera della protesta eclatante. Se tutti fanno orecchie da mercante, intervenga allora la Protezione civile. Perché, su questo non ci sono dubbi, si tratta di risolvere un problema indifferibile e di somma urgenza che riguarda la nostra bistrattata categoria, ma che produce anche riflessi negativi sul turismo e sull’economia locale e provinciale”.

 

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