Centro direzionale regionale da 425 milioni di euro. Dopo il servizio di “striscia” replica lo studio vincitore del bando

A giugno dello scorso anno era stato lanciato il concorso per la progettazione del nuovo Centro direzionale della Regione Siciliana a Palermo. Una struttura che ospiterà, secondo le previsioni, tutti gli uffici centrali dell’amministrazione regionale, per un investimento complessivo di circa 425 milioni di euro, di cui 270 per l’esecuzione dei lavori. La Commissione aggiudicatrice aveva  scelto il lavoro presentato dalla mandataria Teknè S.P.A di Milano, società indipendente di ingegneria e consulenza, che opera sia nel settore pubblico che in quello privato, a livello nazionale e internazionale, realizzato dagli studi di architettura Leclercq Associés, Nicolas Laisne, e Clément Blanchet, di Parigi. Ma su questa selezione aveva messo lo zampino il bassotto di Stefania Petyx di Striscia La Notizia che aveva evidenziato come Marc Mimram, il presidente della commissione di gara per la progettazione del centro, e il vincitore del bando François Leclercq, erano stati più volte soci i vari lavori e che il link al loro ultimo progetto insieme, attualmente in corso, era stato stranamente rimosso dal sito web dello studio di architettura.

In relazione a tale concorso internazionale lo studio Leclercq Associés ritiene doveroso offrire il proprio punto di vista sui fatti.

Dopo la temporanea sospensione della graduatoria, Leclercq Associés ha risposto alle richieste di informazioni della Regione Siciliana e ha ribadito che le dichiarazioni rese sono certamente veritiere e conformi con i requisiti del bando. A questo proposito sono stati forniti tutti gli argomenti utili a dimostrarlo.

In particolare è stato chiarito che non ci sono mai stati rapporti di lavoro diretti fra lo studio Leclercq e l’architetto Mimram, presidente della Commissione aggiudicatrice. In sole tre occasioni c’è stata una partecipazione congiunta a grandi progetti, dove i due studi hanno intrattenuto rapporti esclusivamente con il committente, senza alcun vincolo lavorativo diretto.

Inoltre la società esclude con certezza di essere “partner abituale di affari e di progetto” dei membri della giuria, condizione richiesta per la partecipazione. I progetti che vedono coinvolta la società risalgono a un periodo non recente, più precisamente tra il 2007 e il 2015, nel quale lo studio Leclercq Associés ha partecipato a centinaia di gare ed incarichi di progettazione internazionali.

Per queste ragioni lo studio ritiene di aver agito in piena correttezza e auspica di poter presto procedere alla progettazione definitiva del Centro direzionale.

«Vogliamo realizzare quest’opera con la piena collaborazione del territorio siciliano. Il centro direzionale è stato pensato proprio come piattaforma di dialogo – ha affermato François Leclercq, architetto e urbanista, partner di Leclercq Associés – La grande differenza di questo progetto, infatti, rispetto agli edifici istituzionali tradizionali che si sviluppano secondo principi di giustapposizione – il palazzo chiuso, circondato dalla città classica – è, che qui, tutto è pensato in termini di sovrapposizione: la città aperta a tutti a livello del suolo con l’istituzione nella parte superiore».

«La nostra non vuole essere un’opera architettonica definitiva e autosufficiente ma un progetto-sistema: è un complesso di organizzazione urbana e spaziale in cui il nostro ruolo è quello di federatore di diverse azioni architettoniche – ha concluso François Leclercq – in questo contesto è un’opera che si presta nel tempo alla partecipazione e alla condivisione a livello architetturale e progettuale.

La proposta, così com’è stata concepita, non è un progetto monolitico e immutabile, ma – grazie alla sua modularità – dimensioni e contenuto sono flessibili e adattabili alle esigenze future: potrà quindi essere facilmente adattato alla necessità di una diversa quantità di superficie senza perdere il suo carattere e la sua efficienza.

Il progetto punta ad avere un impatto positivo immediato sul territorio, contribuendo all’occupazione e all’economia del territorio. Prevede inoltre la realizzazione di infrastrutture dal concreto impatto sociale, ospitando scuole, centri medici, auditorium, una biblioteca e altre attività di carattere pubblico. Anche per questo è importante procedere rapidamente e si auspica una rapida soluzione.

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