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Salta l’inaugurazione dei primi chilometri della Rosolini-Ispica-Pozzallo
09 Lug 2021 11:04
Per adesso non togliete le bottiglie di spumante (o di champagne, vista l’occasione) dal frigorifero. Domani non si inaugura. Non ci sarà nessun taglio del nastro che rappresenterà una conquista per la provincia di Ragusa ovvero i primi metri, anzi i primi chilometri, di autostrada.
I lotti della Siracusa – Gela da Rosolini a Ispica-Pozzallo non saranno inaugurati domani, come era stato ventilato a giugno quando era saltata anche l’ipotesi di un’altra data in quel mese.Ma per stappare e festeggiare pare che noi iblei dovremo aspettare ancora una decina di giorni. Forse il 19 o il 20 luglio prossimi, quando nel territorio ibleo, convergeranno autorità e politici per aprire i lotti autostradali.
Il Cas, il Consorzio Autostrade Siciliane, sta lavorando all’obiettivo. Ma perché salta la data di domani? Ce lo spiega l’ingegnere Salvatore Minaldi, il direttore generale del Cas che con molta disponibilità offre dei ragguagli: “Si, ci sono dei ritardi perché stiamo movimentando centinaia e centinaia di pagine, di documenti, di carte. Anzi diciamo migliaia.
Del resto stiamo aprendo il tratto di un’autostrada, non una stradina di campagna e necessariamente si deve fare tutto in un determinato modo. Tra l’altro, come è noto, la storia di questa autostrada è decisamente particolare visto che si sono avvicendate piùi mprese , una serie di direttori di lavori, tecnici interni, tecnici della Regione. Insomma abbiamo avuto tanti cambi in corso d’opera, però grazie al cielo, con la tenacia e la buona volontà di tutti, siamo riusciti a portarla a compimento per cui tutta la documentazione va sistemata e consegnata agli uffici competenti.
Le opere sono state completate a giugno dunque non ci sono ritardi ma stiamo lavorando ai verbali di consegna e sta sorgendo qualche problema in più”. Il cronoprogramma prefissato è stato rispettato anche perché c’era la spada di Damocle della Comunità Europea ai fini del finanziamento erogato. “C’erano da rispettare dei tempi ben precisi – spiega ancora il«CAS. Il dg Minaldi:«Lavori ultimati ma è la parte burocratica a frenare ancora. Abbiamo rispettato i tempi imposti dall’Ue ma per la consegna servono altre carte»direttore generale Cas – Una parte cospicua è dovuta al finanziamento statale di circa 300 milioni di euro, 48 milioni di euro erano della Regione attraverso la Comunità Europea.
Il rispetto di questo cronoprogramma, con tutte le proroghe che ci sono state anche a causa del covid, era fondamentale e siamo riusciti a rispettarlo. Ci sono stati non pochi intoppi considerato che perla pandemia ci sono stati problemi legati alla fornitura di materiale, così come l’apporto di manodopera specializzata visto che molti arrivavano anche dal resto d’Italia. Ma siamo ormai a qualche giorno dall’inaugurazione e coroniamo il traguardo dell’apertura al traffico”.
Quello che si aprirà è il tratto che va da Rosolini a Ispica-Pozzallo, 10 km di autostrada. Ma si guarda anche al futuro con gli altri lotti fino aModica. Nella prospettiva ci sono anche i lotti per arrivare fino a Marina di Ragusa ma si devono trovare i fondi.
Intanto si stanno riqualificando alcune strade vicine al nuovo svincolo come la strada provinciale 46, in parte riaperta di recente, ma con nuove fasi di ristrutturazione che permetteranno un più agevole collegamento con il porto di Pozzallo.“Ma stiamo lavorando anche per migliorare il fondo autostradale nel tratto da Noto a Rosolini – aggiunge Minaldi – in quanto il manto stradale è deformato. Inoltre, con la collaborazione della Soprintendenza, sarà eliminato in quel tratto un muro che è stato messo a protezione di alcuni reperti archeologici.Attualmente invade parte della corsia di emergenza creando un restringimento non più ammissibile rispetto ad un’autostrada che guarda a future prospettive e a maggiori condizioni di sicurezza”.
Insomma dovremo attendere ancora qualche giorno per l’inaugurazione dei primi chilometri di autostrada in provincia di Ragusa. Ma fissata la data, poi potremo sciabolare.
fonte Michele Barbagallo – La Sicilia
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