Luca Palamara espulso dall’Anm, il giudice di Ragusa Andrea Reale: “Nelle sue parole fortissima chiamata in correità”

Luca Palamara espulso dall’Anm, l’associazione nazionale magistrati. Ed è la prima volta che capita ad un magistrato che ha ricoperto anche l’incarico di presidente.

Nel 2019 e nel 2020 la stampa riporta notizie su inchieste giudiziarie che lo riguardano, in particolare sul suo ruolo di mediatore tra le correnti della magistratura, nello specifico, nell’assegnazione di incarichi di rilievo, come quello di Procuratore della Repubblica.

Palamara riconosce di aver rivestito questo ruolo in un’intervista rilasciata al giornalista Massimo Giletti durante la trasmissione Non è l’Arena del 31 maggio 2020, sostenendo che erano in molti a fare da mediatori, e che i mediatori agivano all’interno del sistema delle correnti in magistratura.

Il suo ricorso è stato vano, così come le parole di autodifesa che stamane ha rivolto all’assemblea: “Non ho mai venduto la mia funzione, sono stato travolto ma non mi sento moralmente indegno”. Luca Palamara ha guidato l’associazione dal 2008 al 2012.

L’assemblea dell’Anm convocata oggi – con, al primo punto proprio il ricorso del pm di Roma (sospeso da oltre un anno a seguito dell’inchiesta di Perugia che lo vede coinvolto per il reato di corruzione) contro la sua espulsione deliberata dal direttivo nello scorso giugno – ha preso una posizione netta, con la pressoche’ totalita’ dei voti (111 su 113, espressi con modalita’ segreta) a favore della massima sanzione per Palamara, il quale aveva anche sollecitato di rinviare il voto, in attesa che la disciplinare del Csm – davanti alla quale e’ sotto procedimento – sciolga la riserva sull’utilizzabilita’ delle intercettazioni agli atti di Perugia.

“Chiedo di essere giudicato serenamente e chiedo a tutti di leggere gli atti”, ha detto all’assemblea, la quale, pero’, si e’ subito opposta a qualsiasi slittamento. Pochissimi si sono espressi per il differimento della decisione – tra questi il giudice di Ragusa Andrea Reale, il quale ha rilevato una “fortissima chiamata in correità” nelle parole di Palamara – e dunque si e’ arrivati al voto, dopo un dibattito serrato e profondamente critico nei confronti delle condotte dell’ex presidente Anm.

In particolare, dure critiche vengono espresse sulla frase di Palamara, che, raccontando la sua vita di magistrato, ha detto: “Ho fatto lo scribacchino di atti e poi una vita di rappresentanza”.

Infine, l’affondo del presidente Anm Luca Poniz: “L’associazione a cui pensa Palamara non esiste piu’ e di cio’ sono contento, e’ un primo buon risultato. L’Anm di oggi non pensa alle carriere ma alla tutela dei colleghi”. Alla fine, dunque, espulsione confermata.

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