Crollo ponte Genova, quando il lutto diventa una costrizione. Annullate tutte le manifestazioni anche se organizzate da privati (ma solo se suolo pubblico). Salta anche la musica di Birrocco la cui chiusura slitta di un giorno

Con apposita ordinanza sindacale  il sindaco Peppe Cassì,  a seguito della proclamazione per la giornata di oggi, sabato 18 agosto, del lutto nazionale per le vittime del crollo del ponte di Genova,  ha disposto l’annullamento di tutte le manifestazioni ludico ricreative previste per tale giornata in tutto il territorio comunale. Il primo cittadino di Ragusa ha anche disposto l’esposizione della bandiere a mezz’asta a Palazzo di Città e ha impartito disposizione affinchè tale ordinanza venga notificata a tutti gli organizzatori delle manifestazioni programmate per oggi.

Massimo rispetto per le vittime di Genova ma in questo modo il lutto diventa costrizione e a farne le spese sono i privati che hanno organizzato le manifestazioni con i propri fondi. E’ il caso, ad esempio, di Birrocco, il festival delle birre artigianali, che oggi è “costretto” a far saltare tutto il programma musicale. Gli stand della degustazione di birra e street food stasera resteranno aperti ma tutte le iniziative attinenti la parte “ludico-ricreative” sono state giocoforza annullate e spostate a questa domenica 19 agosto mentre il programma inizialmente previsto per domenica si sposta a lunedì, facendo così slittare di un giorno la chiusura di questa anteprima estiva dell’attesa manifestazione. Ma il danno economico per i privati organizzatori ma soprattutto per gli standisti è assolutamente evidente. E così il lutto, a cui si dovrebbe aderire con convinzione e secondo il sentire personale, diventa una costrizione a tutti gli effetti anche per chi, nei fatti, ci perde soldi, e tanti, di tasca propria. Se infatti siamo assolutamente d’accordo con le linee guida del lutto nazionale, che prevedono appunto l’annullamento di tutte le manifestazioni ludico ricreative pubbliche,  non ci troviamo d’accordo sul fatto che questo annullamento riguardi anche le manifestazioni promosse dai privati. Insomma una pubblica amministrazione dovrebbe imporre a se stessa lo stop di attività organizzate da se stessa e non da gli altri, nella fattispecie dai privati, pur se usano, con tanto di concessione e autorizzazione per tempo, il suolo pubblico.

Fermare i privati che hanno speso energie e soprattutto risorse economiche appunto private, significa nei fatti creare un danno ai privati. E il caso di Birrocco è emblematico. Al di là del fatto che agli organizzatori non è rimasto altro che prendere atto della comunicazione e delle decisioni del Comune,  sono gli standisti a non comprendere questo provvedimento considerato il paradosso che si viene a creare perché Birrocco, solo perché è realizzato da privati su suolo pubblico, deve fermarsi ma proprio accanto tutti i locali e gli chalet vicini normalmente proseguono le proprie attività, musica compresa. Addirittura se Birrocco fosse stato organizzato nella piazza attigua, quella interna del porto, la cui concessione è del porto, allora si sarebbe potuto svolgere anche oggi senza dunque nessuna perdita economica per i privati.

E se gli organizzatori di Birrocco non hanno voluto rilasciarci alcuna dichiarazione, alcuni standisti contestano apertamente: “Birrocco è una manifestazione promossa da privati – dicono alcuni standisti – e dunque con fondi soprattutto privati anche se c’è un contributo del Comune per l’evento principale di settembre a Ragusa, ma noi standisti abbiamo pagato una quota per stare qui a Marina in questi giorni dell’anteprima summer e se a noi ci tolgono il sabato, cioè il giorno clou, praticamente ci creano solo un danno economico perché questi soldi non li recupereremo più. Il Comune ha permesso agli organizzatori di prolungare l’evento anche lunedì sera ma è ben evidente a tutti che il lunedì, commercialmente parlando, non è a stessa cosa del sabato sera quando in giro c’è più gente. E a noi standisti chi rimborsa queste perdite? Capiamo il lutto nazionale ma a nostri avviso dovrebbe essere per gli eventi organizzati dalle amministrazioni pubbliche e non per gli appuntamenti dei privati che hanno investito. E tra questi ci siamo anche noi standisti che abbiamo pagato per esserci. Anzi, a nostro avviso, sarebbe stato anche meglio fare l’evento normalmente e durante la serata raccoglierci per qualche minuto di silenzio e di ricordo coinvolgendo così direttamente i giovani”.

In un comunicato stampa gli organizzatori dI Birrocco fanno sapere che gli eventi musicali programmati per oggi vengono spostati a questa domenica e che la manifestazione non chiuderà più questa domenica sera ma lunedì sera.

Va ricordato che una buona parte dei familiari delle vittime non hanno accettato i funerali di Stato, quello stesso Stato che impone anche ai privati di bloccare le manifestazioni organizzate con i propri fondi. E in tal senso parla un fornitore di servizi: “Qualche anno fa siamo stati chiamati ad organizzare per conto di un ente pubblico una manifestazione. Per un grave episodio di cronaca fu proclamato lo stesso giorno il lutto nazionale ma noi abbiamo dovuto ugualmente pagare il service luci e audio, spendendo una somma di circa 600 euro che nessuno ci ha mai più rimborsato. Quell’evento era organizzato da un ente pubblico e dunque non si poteva fare altro che stoppare tutto, ma per i privati che organizzano l’imposizione dello stop delle attività diventa per i privati un danno. E noi, purtroppo, ne siamo un esempio”.

Naturalmente il sindaco di Ragusa non ha potuto fare altro che emettere un’ordinanza in ottemperanza a quanto disposto a livello nazionale e secondo precise linee guida nazionali, ma sono proprio quest’ultime che vengono contestate, in un’Italia che si ferma per il lutto ma non per il campionato di calcio.

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