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Zona industriale Ragusa il Comune chiede Tari e Tarsu su aree intassabili. Licitra di Sicilndustria Ragusa: “E’ sbagliato”
11 Gen 2019 16:00
Il Comune di Ragusa chiede alle imprese insediate nella zona industriale di Ragusa il pagamento di Tarsu e Tari anche su aree intassabili. Un paradosso che ricade sulle spalle delle aziende sia in termini di costi da sostenere per i ricorsi sia in termini di tempo speso per gli accertamenti. A denunciare l’accaduto è Sicindustria Ragusa. “Per giustificare la nuova richiesta di esborsi – afferma il presidente Leonardo Licitra – con gli accertamenti effettuati dal Comune si tassano anche le strade di accesso agli stabilimenti che, come è noto, sono aree scoperte di pertinenza di locali già tassati che, a norma della legge 147/2013, sono escluse dalla Tari”.
Tra l’altro, come sottolinea ancora Licitra “il regolamento comunale Tari approvato nel 2014 dispone l’intassabilità di queste aree. Non si giustificano pertanto le pretese del Comune di assoggettare al tributo anche aree non operative in cui non si producono rifiuti urbani. Ma non solo. Si tratta, infatti, di aree di pertinenze di locali già tassati per i quali le imprese sostengono il doppio costo di smaltimento dei rifiuti speciali e la Tari, per un servizio che fino a 6 mesi fa non era neanche esistente nella zona industriale”.
Sulla materia il Comune di Ragusa aveva avviato una serie di consultazioni con i rappresentanti delle categorie. “In questa occasione – aggiunge il presidente di Sicindustria Ragusa – ho ribadito l’inammissibilità a norma di legge dei procedimenti di rettifica e, con rammarico, ho fatto notare la mancanza di un raccordo preventivo fra le parti. Ho inoltre precisato che già in passato le imprese delle aree ex-Asi avevano affrontato e definito con la Lamco, la società che gestisce il servizio di riscossione tributi per il Comune, la perimetrazione delle aree tassabili e tassate, come risulta dagli avvisi di pagamento ricevuti negli anni precedenti e per il 2019. Non si comprende quindi come mai sia stato in questa fattispecie cancellato con un colpo di spugna il lavoro già fatto, obbligando le imprese ad affrontare onerosi ricorsi con ulteriori aggravi di costi e un inutile dispendio di risorse”.
Il presidente Licitra ha accolto con favore l’impegno del sindaco, Giuseppe Cassì, e dell’assessore al bilancio, Giovanni Iacono, ad avviare un percorso di modifica in seno al consiglio comunale, del Regolamento in cui si dovranno specificare a titolo esemplificativo le aree intassabili, come ad esempio le aree adibite al transito dei veicoli destinate all’accesso alla pubblica via e al movimento veicolare interno e le zone di transito e manovra degli autoveicoli all’interno delle aree degli stabilimenti industriali.
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