“Volere Volare”. Un libro che racconta i primi anni di vita del Cantiere educativo per ragazzi a Ispica

E’ stato presentato ieri sera a Ispica nel corso della conferenza “La parola fa eguali: Don Milani e la sua scuola”. Un incontro, alla presenza del sindaco Innocenzo Leontini, e dei protagonisti del Cantiere educativo della città, durante il quale è stato esplorato il mondo dei ragazzi con i loro sogni, con le loro aspirazioni, con il loro impegno quotidiano nella scuola e nella vita. Ragazzi chiamati a vivere tra cielo e terra crescendo puntando in alto. Quest’anno l’idea della pubblicazione del libro, scritto a più mani, che racconta i primi anni di vita del Cantiere “Volere volare” in una città, quale Ispica, che ha creduto in questo progetto promosso dalla Caritas diocesana in quasi tutte le città della diocesi netina.

Dei cantieri educativi l’anima è stato e continua ad esserlo il docente modicano Maurilio Assenza.

“Dal titolo si intuisce già il motivo del nostro agire quotidiano e silenzioso tra i bambini e le loro storie, coltivando sogni col desiderio di crescere in una comunità che si fa tutta casa e famiglia.
In questo ci aiuta lo sguardo rivolto al cielo, perché stare in alto è possibile se tutti lo vogliamo: da lì su tutto diventa più leggero e bello, senza confini, differenze, diversità – spiega Maurilio Assenza – il libro è il risultato di un lavoro artigianale fatto a più mani: descriverne la ricchezza risulta quasi impossibile, perché scritto da chi del cantiere ha fatto e continua a farne esperienza diretta. Racconti, immagini, disegni e parole, toccano alcuni temi molto cari a tutti noi: la città, la scuola, lo sguardo dei bambini, le esperienze dei nostri giovani, l’uguaglianza: tutti aspetti che a Volere Volare sono quotidianamente vissuti, curati e coniugati attraverso la pedagogia dell’amore. Il libro si conclude con alcuni articoli pubblicati su Annunziando, il giornale online della parrocchia SS. Annunziata e che ripercorrono momenti particolari vissuti al cantiere e testimonianze dei nostri giovani che vi hanno fatto esperienza. Grazie allora a quanti hanno collaborato e reso speciale questo piccolo sogno che si realizza”.

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