Vittorio Fortunato in comunità. Al momento non sta né con la mamma naturale né con la famiglia affidataria

Il piccolo Vittorio Fortunato lontano dalla famiglia affidataria e contemporaneamente lontano dalla mamma naturale. Si troverebbe al Nord, in una comunità. La notizia è stata lanciata dal quotidiano La Repubblica. Il bambino, a cui la mamma affidataria ha dato il soprannome di Miele, si trova al centro di una controversia legale e sociale che ha suscitato l’attenzione di migliaia di persone. Affidato inizialmente a una famiglia siciliana dopo essere stato trovato abbandonato in un sacchetto a novembre del 2020, il destino del bambino è oggetto di una disputa tra la madre naturale e i genitori affidatari.

Attualmente il bambino si troverebbe in una località protetta nel Nord Italia, sotto la cura di un’équipe specializzata di operatori sociali. La petizione lanciata online dai genitori affidatari ha superato l’obiettivo delle 25 mila firme, anche se il documento non ha valore giuridico nei tribunali che stanno gestendo la vicenda.

La storia ha inizio nel novembre 2020 quando il piccolo Vittorio Fortunato viene ritrovato in una busta della spesa tra le strade di Ragusa, a seguito di una messa in scena orchestrata dal padre naturale. Dopo essere stato portato in ospedale, è stato affidato a una famiglia siciliana, ma una serie di recenti decisioni giuridiche ha ora posto la sua custodia sotto una nuova luce.

Inizialmente, il Tribunale dei minorenni aveva deciso l’affidamento alla famiglia adottiva. Tuttavia, successivi ricorsi presentati dalla madre naturale hanno portato alla possibilità di riavere il bambino indietro. La madre naturale è stata autorizzata a incontrare il figlio attraverso incontri protetti.

Il Tribunale per i minorenni di Catania ha successivamente stabilito che il bambino dovesse tornare dalla madre naturale tra il 28 dicembre 2022 e il 28 aprile 2023. La famiglia affidataria ha presentato ricorso, e la data di “rientro” è stata successivamente spostata al 28 dicembre 2023, con l’indicazione che i genitori affidatari fungessero da tramite verso la madre naturale.

Parallelamente al procedimento civile, si sta svolgendo un procedimento penale. Il padre naturale è stato già condannato a due anni di reclusione, mentre la madre naturale risponde del reato di abbandono di minore. La prossima udienza è prevista per il 9 febbraio 2024.

Fonti vicine alla famiglia affidataria riferiscono della loro preoccupazione riguardo al possibile ritorno del bambino alla madre naturale entro il 28 dicembre. In caso di una condanna per abbandono di minore, il destino del bambino potrebbe diventare oggetto di una nuova disputa legale.

L’avvocato Angelo Iemmolo, difensore della madre naturale, ha sottolineato la difficile situazione emotiva della donna, esposta al “tritacarne mediatico e dei social”. La famiglia affidataria, difesa dallo studio legale Ruo Piazzoni, ha scelto al momento di non rilasciare dichiarazioni, mantenendo tuttavia il racconto dei fatti nel testo della petizione, chiamando il bambino “Miele”. Straziata dal dolore, la mamma affidataria ha rilasciato un commovente audio alla redazione del quotidiano La Sicilia.

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