VITTORIA: REPLICA ALLE “FALSITA’” DI DON CASCONE

 “Vista la spudoratezza e le accuse di usurpazione che vengono a me rivolte da Mario Cascone, risponderò raccontando come la faccenda si è svolta, dall’inizio alla diatriba in corso, chiamando in causa anche gli altri attori di questo “dramma”, che potranno confermare o infirmare le mie dichiarazioni.

A Gennaio, intenzionati ad organizzare un’iniziativa che potesse servire a racimolare fondi per il DisabiliTaxi, abbiamo deciso di organizzare un torneo di calcetto. Poiché eravamo a conoscenza dell’esistenza di una struttura sportiva che porta il nome di Dario Nicosia, ci siamo rivolti al padre del ragazzo per chiedergli di collaborare alla nostra iniziativa mettendoci a disposizione il campetto. Il signor Salvatore Nicosia ci ha invitati a contattare i responsabili del centro giovanile, i cui recapiti li avremmo trovati affissi sul cancello del centro giovanile (vedi foto). Costoro si sono mostrati disponibili e ci hanno detto che il campetto sarebbe stato a nostra disposizione e che magari avremmo potuto dare, a fine torneo, un “contributo volontario” per ringraziarli della cortesia. Dopo sei partite, disputate tranquillamente senza  problemi, il signor Frasca, uno dei responsabili formali, ci informa che, se avessimo voluto che continuasse ad aprire la struttura per il torneo, avremmo dovuto pagare dieci euro a partita, “Ordini Superiori!”.

Non volendo credere che questa imposizione provenisse direttamente da Dio, abbiamo cercato di contattare, di persona, Don Cascone, in quanto titolare e responsabile ultimo del campo. Così, il lunedì di Pasquetta, ci siamo recati alla chiesa del Sacro Cuore per la messa della sera. Purtroppo, quel lunedì, la messa è stata officiata da un altro prete, perciò abbiamo chiesto un recapito telefonico per poterlo contattare. Una volta chiamato, Don Cascone ha confermato quello che ci avevano detto, aggiungendo inoltre che dieci euro sono l’esatta metà di quanto, solitamente, gli altri pagano per giocare una partita, quindi un prezzo di favore, motivato dalle finalità del torneo. Per questo, in accordo con il direttivo dell’associazione, abbiamo deciso di cercare un altro campetto, con i requisiti tali da pretendere la quota richiesta, e di dare notizia di quanto successo per mezzo di un comunicato stampa.

Questo è quanto; ci chiediamo: è plausibile sostenere che don Mario Cascone non sapesse del torneo, mentre i responsabili, con cui abbiamo concordato e che più volte ci hanno aperto il cancello, sapessero tutto e mai ci hanno parlato di quote fisse da pagare?

Vuole, per caso, don Mario sostenere che, per eludere la sorveglianza dei responsabili, che a suo dire non sapevano nulla della nostra iniziativa, abbiamo scavalcato la recinzione come fanno i ragazzini per giocare di nascosto?

Insomma, quale assurdità si vuole far credere, pur di non ammettere la pura e semplice verità? Aspettiamo risposta!” 

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it