VITTORIA NON BRILLA IN TERMINI DI PULIZIA

Se la politica non si pone obiettivi ambiziosi e non riesce a mettere in campo progetti, idee, proposte, in grado di rilanciare i settori più importanti della nostra economia, tutto rimarrà come prima, nessuna opportunità di sviluppo e nessuna speranza per un turismo de-stagionalizzato, strumento indispensabile per mettere efficacemente in relazione agricoltura e turismo, fonti importanti per una ripresa economica della nostra comunità.

Sappiamo bene che non è il momento di piangersi addosso, ma è l’occasione per ripensare ad un modello economico improntato soprattutto sull’iniziativa privata che va sostenuta tout court da un’amministrazione in grado di progettare “in grande”. È il momento di creare una nuova cultura del pubblico non più assistenzialista ma motore di crescita e di sviluppo a sostegno dell’iniziativa privata. Se non si interviene a sostegno dei privati almeno garantendo i servizi essenziali e nei tempi canonici, il turismo sarà sempre un’opportunità mancata.

Eppure, nonostante tutto, la nostra amministrazione continua ad indugiare sulla predisposizione di un sistema funzionale di pulizia dei luoghi e di quei servizi essenziali necessari per gli operatori turistici. La città non brilla certamente in termini di pulizia, manca un sistema efficace di gestione integrata dei rifiuti e ciò penalizza chi intende investire nel nostro territorio o chi, invece, attratto dalla bellezza dei nostri luoghi, decide di soggiornarvi. Mi sorprende, in senso positivo, come finalmente il Sindaco si sia svegliato dal torpore e abbia deciso di iniziare un’azione repressiva e sanzionatoria nei confronti di quei commercianti che lasciano in uno stato di degrado i mercatini di Vittoria e di Scoglitti. Questa decisione di individuare e di sanzionare i veri responsabili del degrado, la concordo in pieno! Non è giusto “sparare” sul mucchio e penalizzare una intera categoria! Fra questi operatori vi sono tante persone per bene che non possono essere penalizzate ingiustamente! Tuttavia, tale decisione, ritengo, che non possa essere limitata solo ai commercianti dei mercatini; andrebbe, invece, estesa a tutti quei cittadini che non hanno a cuore il bene comune. Comprendo che si tratta di decisioni forti, mai intraprese, forse impopolari, ma il rispetto dell’ambiente e la pulizia dei luoghi va garantito ovunque e sempre. Chi sporca, chi non rispetta l’ambiente, va sanzionato senza se e senza ma. Quindi, che senso ha pretendere solo la pulizia dei mercatini se poi non ci curiamo di garantirla in tutti i luoghi pubblici? Incominciamo da Via Cavour, il salotto buono della città. Non è possibile che vi transitano persone con animali al guinzaglio senza alcuna possibilità di garantire la rimozione delle deiezioni.

Tantissimi sono i turisti che lamentano la carenza di pulizia dei luoghi e la limitatezza dei servizi essenziali. Una questione che fa partecipe, in particolare, anche coloro che risiedono o hanno un’attività commerciale nei pressi della Riviera Kamarina. Un sito balneare che risulta, da tempo, abbandonato al suo destino e che oggi chiede maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali. Al momento, solo l’iniziativa privata di qualche imprenditore coraggioso sta cercando di alleviare i disagi patiti dai residenti e dai visitatori. Iniziative che si scontrano giornalmente con l’indifferenza dell’attuale amministrazione che continua ad essere insensibile a tutte le segnalazioni. Eppure si tratta un’area antistante un sito archeologico, di un luogo stimolante, suggestivo che potrebbe, con poco, trasformarsi in una zona di grande attrazione turistica. Infatti, nonostante i recenti interventi di pulizia ordinaria, la sua spiaggia continua ad essere invasa da un’enorme quantità di sassi, mancano le passerelle di transito per la spiaggia, le docce e i servizi igienici. Si tratta di servizi che non richiedono grossi sacrifici economici ma che potrebbero rilanciare una intera zona turistica ed un settore che stenta a decollare.

I residenti non sono cittadini di serie B. Pagano le tasse e i tributi come tutti gli altri cittadini e, pertanto, pretendono che vengano loro garantiti tutti servizi necessari. In particolare, coloro che risiedono in Via della Fratellanza (zona di Kammarana), a circa 100 metri dalla foce del fiume Ippari, da qualche anno sono costretti a convivere con l’enorme quantità di sabbia che, soprattutto nella stagione invernale, si accumula a ridosso delle loro abitazioni. Un disagio reale dovuto al fatto che la sabbia che si ammassa a ridosso delle abitazioni, pare che, per legge, non sia consento rimuoverla. Si tratta di abitazioni oramai “sanate”, site in strade asfaltate, dove l’A.C. ha predisposto anche l’illuminazione pubblica, il servizio di acqua potabile e la raccolta dei rifiuti solidi e urbani.

Gli abitanti della Riviera Kamarina sono consapevoli che si tratta di abitazioni sottoposte a vincoli normativi di carattere nazionale, regionali e dalla Sovrintendenza, pur tuttavia, resta il fatto che, costantemente, sono costretti a convivere con questa condizione di assoluto disagio. Siamo rispettosi delle leggi soprattutto quando si pongono a salvaguardia del nostro meraviglioso patrimonio naturale, pur tuttavia, ci associamo alle preoccupazioni e ai disagi di questi cittadini che seppur proprietari si vedono “negato” il diritto di poter utilizzare al meglio il loro bene. La legge che impone il divieto di edificazione entro i 150 metri e i vincoli della Sovrintendenza non possono impedire che queste abitazioni vengano sommerse dalla sabbia senza individuare un rimedio compatibile che possa eliminare tale scomodità. Facciamo presente, altresì, che la sabbia sta mettendo a rischio anche la staticità sismica delle abitazioni. Infine, non comprendiamo come mai, l’Amministrazione comunale autorizza i mezzi pubblici a rimuovere nei lotti privati tutta la sabbia che si accumula nella strada, aggravando ancora di più le già condizioni precarie dei luoghi.

Ci risulta, altresì, che in alcune spiagge ancora non siano stati predisposti gli accessi ai disabili. Questa amministrazione ha il “pregio” di predicare bene e poi si razzolare male!. Non è possibile che, da un lato, si impone ai privati di adeguare i locali all’accesso ai disabili e poi, dall’altro, non interviene, con prontezza, nell’adeguare gli accessi di questi alle aree pubbliche. 

 

 

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