Vittoria, maltratta la compagna fragile e le prende i sussidi: scatta il braccialetto elettronico

La loro casa era diventata un teatro di soprusi, insulti, paure. Lei, affetta da psicosi schizo-affettiva cronica, era costretta a subire quotidianamente maltrattamenti fisici e psicologici. Lui, il convivente 56enne di origini tunisine, regolarmente soggiornante in Italia e con precedenti di polizia, è stato raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Ragusa.

L’uomo è ora obbligato ad allontanarsi immediatamente dall’abitazione familiare, con divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla vittima e divieto di contatto con qualsiasi mezzo. A monitorare il rispetto delle disposizioni sarà un braccialetto elettronico, applicato per garantire la sicurezza della donna.

A far scattare l’indagine è stata la segnalazione dell’amministratore di sostegno della vittima, che ha raccolto le sue confidenze e avvertito la Polizia di Stato. Gli agenti del Commissariato di Vittoria hanno avviato una meticolosa attività investigativa che ha fatto emergere un quadro inquietante di violenze e vessazioni.

Il 56enne avrebbe più volte aggredito la convivente, anche in presenza del figlio minore, minacciandola di portarglielo via e rivolgendo insulti degradanti. Ma non solo: secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo si faceva consegnare parte dei sussidi statali percepiti dalla donna, usando quei soldi per comprare alcol e giocare d’azzardo.

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