Vittoria, FdI e Idea Liberale: “Smentito clamorosamente un caposaldo dello sciogliemento del Comune”

Si è tenuta oggi, martedì 25 febbraio, a Vittoria una conferenza stampa organizzata da Fratelli d’Italia e Idea Liberale sulle ultime vicende relative alla raccolta dei rifiuti in città e strettamente connesse allo scioglimento del Comune. Hanno partecipato Salvo Sallemi (coordinatore provinciale di FdI), Alfredo Vinciguerra (coordinatore cittadino di FdI), Monia Cannata e Valeria Zorzi (direttivo FdI di Vittoria) e Giuseppe Scuderi (responsabile di Idea Liberale).

Nello specifico, nel corso dell’incontro con i giornalisti, è stata passata in rassegna la recente interdittiva antimafia nei confronti della Tech, l’azienda che opera il servizio di raccolta rifiuti a Vittoria sotto la gestione dei commissari straordinari grazie ai servizi analoghi cioè il medesimo iter amministrativo utilizzato dall’ amministrazione Moscato.

“Con l’interdittiva antimafia alla Tech – spiega Sallemi – si apre il vaso di Pandora che ci racconta e conferma di uno scioglimento del Comune ingiusto e pretestuso. Difatti viene a cadere clamorosamente uno dei capisaldi della relazione prefettizia che ha portato allo scioglimento dell’ente e all’arrivo dei commissari straordinari”.

“Proprio a causa delle procedure di appalto del servizio di raccolta rifiuti gli estensori della relazione prefettizia avevano parlato di “probabile condizionamento dell’ente locale” pur escludendo “qualsiasi responsabilità diretta del Sindaco”. Ricordiamo le analogie tra la gestione Moscato e quella commissariale con un’unica ditta partecipante alla gara e sia con la ripetizione dei servizi analoghi”.

“Ricordiamo – evidenzia Vinciguerra – la vicenda della Ef Servizi che vinse la prima gara pubblica nella storia di Vittoria da ditta iscritta in white list. Iscrizione che venne confermata anche il 16 giugno 2017 cioè appena una settimana prima che il titolare venisse arrestato in una operazione antimafia! Un paradosso che, invece di gettare ombre proprio sul sistema delle white list, gettò ombre sull’operato limpido e trasparente dell’amministrazione Moscato”.

“E così non possiamo non pensare all’oggi dove – spiega ancora Sallemi – notizia delle notizie i commissari straordinari hanno utilizzato gli stessi identici iter amministrativi della giunta Moscato! Quegli stessi iter, come la ripetizione dei servizi analoghi inserita nel bando, stigmatizzati dalla relazione come procedura illegittima e che ha portato allo scioglimento! Quindi se per quella relazione, a seguito della interdittiva antimafia alla ditta, “non sembrava illogico il giudizio di condizionamento dell’ente locale”, adesso cosa si dovrebbe dire? Sono stati usati due pesi e due misure o c’è un impianto legislativo assurdo e da rivedere? Inoltre proprio l’Anac si è espressa favorevolmente nei confronti della ripetizione dei servizi analoghi per evitare il sistema degli affidamenti diretti” proprio come fatto dall’amministrazione Moscato.

“I commissari, difatti – conclude Vinciguerra – non hanno responsabilità alcuna: così come l’amministrazione Moscato hanno seguito la legge. La stessa relazione prefettizia aveva inoltre escluso qualsiasi collegamento diretto tra gli amministratori della giunta Moscato e i vertici della ditta della raccolta rifiuti. Quindi crolla uno dei capisaldi dello scioglimento del Comune. Il sindaco che ha rotto il sistema Amiu, che ha rotto il sistema degli affidamenti diretti e che ha seguito la legge è stato commissariato per mafia e la democrazia è stata sospesa per Vittoria. Adesso si ripresenta la stessa identica situazione. I cittadini hanno già capito dove sta la verità e le scomposte reazioni di qualche antico politico in questi giorni sono la plastica dimostrazione che è venuta fuori la prima di tante altre evidenze su questa storia. Ma non e’ finita qui, ne siamo certi”.

Sulla questione è intervenuto anche il coordinatore per la Sicilia Orientale di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese: “La vicenda di Vittoria rappresenta il chiaro paradigma di un sistema farraginoso e oscuro di leggi e procedure che, oltre a mortificare la democrazia, hanno comportato pesanti conseguenze per i cittadini. Basti vedere come uno dei pilastri che hanno portato allo scioglimento del Comune ipparino era proprio la procedura di gara per la raccolta rifiuti e l’arrivo della interdittiva antimafia. Pure con la gestione dei commissari straordinari del Comune, quindi di uomini dello Stato su cui nessun dubbio può essere insinuato, si è ripetuto il medesimo copione: sono state usate le stesse identiche procedure ed è arrivata un’interdittiva antimafia all’azienda. La dimostrazione che il sistema delle interdittive e i dispositivi degli scioglimenti dei Comuni debbono essere rivisti, tanto è vero che la stessa Commissione Antimafia Regionale sta svolgendo un approfondimento su questi temi”.

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