VITTORIA E LA LOTTA AL DEGRADO

Episodi come quello di pochi giorni fa, che ha visto l’abbandono di un intero arredo d’ufficio in contrada Carosone a Vittoria, sotto il Canile, ai margini della Riserva del Pino d’Aleppo, ripropongono il problema della lotta al degrado ambientale e culturale nella nostra città. In questo modo inizia il comunicato di denuncia pervenutoci in redazione da Carmiliano Raffaele responsabile del gruppo di facebook Vittoria delle finestre rotte: “Avevamo già denunciato che il problema del degrado ambientale a Vittoria non è solo legato alle vicende dell’ex AMIU, ma anche a diversi altri fattori; l’episodio di questi giorni dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che c’è anche una componente criminale in gesti di questo tipo. Ci fa piacere sapere che tanto i responsabili SAP quanto i Vigili Urbani si siano stavolta prontamente attivati per un sopralluogo ed i provvedimenti del caso, ci auguriamo sia l’inizio di una svolta e speriamo soprattutto che si faccia luce sui responsabili, visto che ci sono pochi dubbi sull’origine dei rifiuti e non dovrebbe essere difficile risalire rapidamente a chi aveva (ed ha) la responsabilità di un loro corretto smaltimento. Speriamo anche che l’ente di competenza sul caso, cominci a far vigilare meglio la zona e che si attivi rapidamente per far bonificare il sito, dato che abbiamo potuto personalmente costatare la presenza di altri rifiuti speciali abbandonati nei dintorni (copertoni, plastica, materiale edile, altri mobili e persino eternit).”

Persistono le discariche abusive nelle periferie e la cosa più allarmante è la presenza di rifiuti altamente tossici come eternit, plastica assolutamente da rimuovere.

“Ci preme infine sottolineare- conclude la nota di Carmiliano Raffaele- un altro aspetto che emerge dalla vicenda: la maggior parte dei rifiuti abbandonati sarebbero facilmente destinabili al riciclo, ma purtroppo ancora da noi la cultura della differenziata e del riciclo mancano. Inoltre, se il Centro di raccolta fosse stato aperto e operativo, probabilmente l’autore del reato non avrebbe avuto neanche l’alibi di doversi recare chissà dove per liberarsi di quei rifiuti ingombranti. Per cui ci auspichiamo che il Centro di raccolta di c.da pozzo Bollente possa riaprire prima possibile e che il servizio di recupero dei rifiuti ingombranti a domicilio venga ripristinato e finalmente ben pubblicizzato.”

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