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Vittoria divisa sui pini: il sindaco Aiello difende gli abbattimenti, ambientalisti insorgono
19 Dic 2025 06:43
Pini da abbattere ? Verde pubblico da salvaguardare o da cambiare?. A Vittoria tiene banco la vicenda dell’abbattimento di alcuni pini nei pressi del piazzale antistante lo stadio comunale. “Pini che erano ammalorati e che rischiavano di cadere e si abbattersi sulle auto e sulle persone” spiega il sindaco Francesco Aiello.
Aiello ha affidato ad una serie di post la spiegazione di ciò che sta accadendo. Dal momento del suo insediamento, sono stati abbattuti molti alberi, in piazza del Popolo, in piazza Cesare de Bus, in piazza Cappellini, in piazza Gramsci, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, alla villa comunale, in piazza Fratelli Cervi e piazza Cavour a Scoglitti.
Gli ambientalisti protestano e lo hanno fatto anche i consiglieri di centrodestra. Il patrimonio arboreo della città deve essere salvaguardato. Aiello però ha affidato ad un video la sua verità. “Un amministratore ha il dovere di garantire vivibilità e sicurezza. Siamo intervenuti per estirpare le piante pericolose. Resta l’impegno a sostituire queste piante con altre più adatte alla vivibilità della città. Manterremo gli impegni: sostituiremo tutti gli alberi abbattuti con altri”. Aiello ha anche citato i casi di altre città dove si sta viaggiando nella stessa direzione: la sostituzione dei pini che spesso danneggiano la rete idrica (come avviene a Vittoria) è un trend che si sta seguendo anche in altre città e, tra queste, Palermo.
L’amministrazione dunque -secondo Aiello – agisce per garantire la sicurezza dei cittadini, per evitare che le radici degli alberi danneggino le fondamenta degli edifici, le condutture idriche, o che deformino il manto stradale con conseguenti rischi per gli automobilisti, come avviene lungo il viale di accesso all’ospedale, percorso anche dalle ambulanze.
Ma gli ambientalisti non demordono: “Nessuno di noi ha mai contestato la rimozione di un albero quando esiste un reale pericolo per l’incolumità dei cittadini, siano essi pedoni, motociclisti o automobilisti – afferma la presidente di Terre Pulite, Isabella Terranova – Questo non è mai stato messo in discussione. La sicurezza viene prima di tutto ed è un principio che condividiamo pienamente. Da anni, però, ribadiamo sempre due punti molto semplici: primo, quando possibile, va valutato il tentativo di messa a dimora in altro luogo; secondo, quando questo non è possibile, l’abbattimento deve essere seguito da una sostituzione programmata. La nostra contestazione nasce altrove. Nasce dal fatto che si stanno abbattendo alberi anche in contesti isolati, privi di pericolosità apparente, senza che venga spiegato pubblicamente perché non fossero recuperabili”. Gli ambientalisti lamentano l’assenza di un “Piano del Verde, di un piano di ripiantumazione urbano e dalla mancanza di un censimento pubblico e aggiornato del patrimonio arboreo. Ad oggi, per quanto ci risulta, molti alberi abbattuti non risultano documentati in modo accessibile ai cittadini. Il problema, quindi, non è la sicurezza. Il problema è la gestione, la pianificazione e la trasparenza. Se davvero vogliamo uscire da questo scontro, la strada è una sola: meno comunicazione difensiva e più documenti, meno emergenze e più programmazione, meno slogan e più dati accessibili. La sicurezza e il verde non sono in contraddizione. Lo diventano solo quando manca una visione complessiva e condivisa”.
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