VITTORIA CENTRO D’INTERESSE DI RICERCHE ARCHEOLOGICHE

 

Vittoria dell’arte potremmo intitolare, arte che si declina nel pittorico, nel ceramico,   nelle scritture  sceniche con i suoi laboratori e le residenze teatrali, nella musica.  A darle i vita  i giovani che non vogliono andarsene, che amano questa terra difficile e amara, che tanto sa dare ma che anche tanto chiede e toglie.

Terra di profonde radici, che alimenta anime generose e caparbie decise a ridarle anzi a restituirle la sua antica  bellezza.

Ultimi in ordine di tempo  dieci giovani archeologi ,che possono vantare delle esperienze considerevoli nel campo delle varie archeologie (preventiva, didattica, investigativa e divulgativa) di ogni periodo storico (pre- e protostorico, greco, romano e medievale) i quali  hanno dato vita all’Associazione Archeoclub, associata alla Onlus Archeoclub d’Italia,  che si propone la conoscenza, catalogazione, valorizzazione e fruizione dei  Beni archeologici, ‎architettonici,  storici, ambientali della città di Vittoria e del territorio circostante, comprendente anche e soprattutto la Valle dell’Ippari.

Ho chiesto al presidente Giuseppe Labisi  come sia maturata  l’idea di  una iniziativa simile  di non certo facile approccio e di ancora meno facile carattere divulgativo.

Contento e in parte sorpreso che intorno all’iniziativa nascesse  subito tanto interesse, che significa attenzione e amore per l’ambiente, mi ha in prima battuta  presentato gli archeologi del  gruppo direttivo, citando di ognuno  riconoscimenti e  specializzazioni, per poi avviare la conversazione usando sempre il plurale, un   noi inclusivo, di spirito di gruppo, di decisioni condivise.

Poi illustra lo Statuto associativo , le finalità e , nei dettagli, le attività di ricerca scientifica ancora in fase di progettazione e programmazione, che prevedono la ricerca archeologica nella valle dell’Ippari e nei territori ad essa connessi e,  per la fine dell’anno 2015 e la prima metà del 2016, delle conferenze archeologiche di carattere divulgativo organizzate dai membri dell’Associazione e da professori dell’Ateneo di Catania e de “La Sapienza”di Roma.

Il suo discorso, dai toni sicuri pacati propri di chi “sa aspettare”, segnati dalla  compostezza e la determinazione  del ricercatore , assume man mano un   carattere etico- sociale, tocca i temi della responsabilità del singolo fino ad abbracciare tematiche attuali ma antiche come l’uomo,  allargandosi  a ventaglio fino ad includere in conclusione  la valorizzazione degli aspetti ambientali, culturali e storici del territorio come occasione ‎di socializzazione tra le persone per favorire   l’interculturalità e la multiculturalità per la convivenza interetnica e la piena integrazione civile ‎e comunitaria.

 

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it