VIROSI, INCONTRO A PALERMO

 

Si è svolto ieri a Palermo un incontro per affrontare il problema della virosi che sta interessando il 75% delle produzioni agricole regionali. La patologia sta intensamente interessando la provincia di Ragusa e tutte le figure interessate, dai sindaci alle organizzazioni di categoria, hanno levato forte un grido d’allarme, chiedendo l’interessamento della deputazione regionale.

“Mi sono subito attivato, coinvolgendo l’Assessorato competente- dichiara l’on. Pippo Digiacomo- . Ho fatto mie le preoccupazioni sul nuovo virus ed ho portato l’argomento sul tavolo regionale, trovando riscontro positivo sugli assessori ed i suoi funzionari, come il dott. Biagio di Mauro, Dirigente Responsabile U.O. Specializzata – Centro Colture Protette”.

“Abbiamo costituito un tavolo tecnico insieme all’assessore Antonello Cracolici- dichiara ancora il presidente della VI Commissione- che prevede una serie di iniziative: innanzitutto la ricerca, per approfondire le problematiche legate a questo virus, poi una convenzione ad hoc fra la provincia di Ragusa(oggi Libero Consorzio dei Comuni) e l’Università di Palermo, con il  professor Salvatore D’Avino, virologo, che insieme ad altri esperti, come lo stesso Di Mauro, hanno già indagato il fenomeno. La ricerca è finalizzata, tra le altre cose, a scoprire come si diffonde questo virus e individuare le migliori misure di profilassi da adottare. Successivamente sarà avviata una azione di informazione presso le aziende agricole per far sì che le stesse adottino le necessarie misure di mettere in campo le azioni necessarie di prevenzione. Il tutto, in attesa di conoscere questo nuovo virus, che si è dimostrato in grado di attaccare anche le varietà finora resistenti alla virosi, e che la ricerca ne individui di nuove, capaci di contrastare  questi patogeni”.

Le aziende agricole colpite di virosi, intanto, possono rivolgersi al servizio fitosanitario del comprensorio che svolgerà immediatamente i controlli necessari, grazie proprio alla convenzione attivata con l’Università di Palermo. Successivamente, verranno attivate le azioni di prevenzione utili a prevenire l’ingresso degli insetti vettori in serra e negli impianti vicini e per evitare che la patologia si ripresenti.

 

 

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