Intorno alle ore 7 di stamani, il reparto di psichiatria dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa è stato interessato da un allagamento causato dalla rottura di un tubo dell’impianto di condizionamento. L’episodio ha richiesto l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco di Ragusa, che hanno messo in sicurezza i locali e confermato che l’allagamento non era […]
Violenza disumana su un anziano: minorenni lo perseguitavano da mesi
30 Apr 2025 10:08
Una storia di degrado, violenza e crudeltà che lascia senza fiato. Un anziano signore è stato vittima, per mesi, di un incubo quotidiano dentro la propria casa, trasformata in una prigione dalla ferocia di cinque diciassettenni. Oggi quei ragazzi, tutti di Siracusa, sono stati sottoposti a una misura cautelare dal gip del Tribunale per i minorenni di Catania: collocamento immediato in comunità.
Le accuse sono gravissime: atti persecutori, violazione di domicilio e danneggiamento aggravato in concorso. L’inchiesta è partita nei primi giorni del gennaio 2024, quando una volante della Polizia è intervenuta nell’abitazione dell’anziano. Quel giorno l’uomo ha trovato la forza di denunciare mesi di soprusi, raccontando una realtà che ha sconvolto gli investigatori.
Per almeno sei mesi, quei cinque giovani si sarebbero introdotti nella sua casa quasi ogni notte. Avevano forzato la porta d’ingresso per potervi accedere liberamente, trasformandola nel loro punto di ritrovo. Ma non era solo vandalismo o goliardia: l’uomo era diventato bersaglio di continue umiliazioni.
Gli abbassavano i pantaloni, gli rasavano i capelli, lo filmavano. Poi hanno iniziato a distruggere gli oggetti in casa, a dargli fuoco, a versare cloro sul pavimento. In un’occasione, hanno allagato l’abitazione e incendiato i sacchi della spazzatura. Ma l’aspetto più inquietante arriva con la denuncia del pensionato: sarebbe stato costretto a consumare sostanze stupefacenti, fino a sentirsi male, e a dormire su una sedia, come in un regime di sevizie continue.
La svolta nelle indagini è arrivata con l’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati ai minori: i video delle molestie e degli abusi erano salvati nei loro telefoni. Un’escalation documentata che ha inchiodato gli indagati alle loro responsabilità.
Ora i ragazzi sono stati trasferiti in comunità minorili in varie province della Sicilia. L’autorità giudiziaria parla di una misura necessaria “per tutelare l’incolumità della vittima e impedire la reiterazione del reato”.
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