Intorno alle ore 7 di stamani, il reparto di psichiatria dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa è stato interessato da un allagamento causato dalla rottura di un tubo dell’impianto di condizionamento. L’episodio ha richiesto l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco di Ragusa, che hanno messo in sicurezza i locali e confermato che l’allagamento non era […]
Violenza contro le donne: a Ragusa, una realtà “ovattata”. Il ricordo delle vittime in una giornata simbolica
25 Nov 2023 07:51
Una delle Giornate Internazionali più sentite e celebrate in assoluto è proprio quella di oggi: il 25 novembre, il mondo ricorda che bisogna dire “no” alla violenza sulle donne. E se questa giornata è così sentita e partecipata vuol dire che c’è ancora tanto da fare. La storia di Giulia Cecchettin ha sconvolto l’Italia ma è solo l’ultimo episodio in ordine cronologico. Ogni giorno, in tutta Italia, una donna viene offesa, picchiata, violentata e nei casi estremi, uccisa.
ADRIANA TEBAIDE, ADESSO BASTA: “I FEMMINICIDI A RAGUSA SONO INIZIATI NEL 1962”
E noi, in provincia di Ragusa, come stiamo? Lo abbiamo chiesto ad Adriana Tebaide, presidente dell’associazione Adesso Basta, una delle realtà più attive in provincia per contrastare e sensibilizzare le persone al tema della violenza di genere: “I femminicidi in provincia di Ragusa sono iniziati nel 1962 e da allora non si sono mai fermati. Questo ci fa capire che la violenza ha radici antiche e l’aumento delle realtà tecnologiche e i social non hanno fatto altro che aumentare il problema e oggi la violenza contro le donne è all’ordine del giorno”.
Cosa si dovrebbe fare, oggi, per il contrasto alla violenza di genere? Adriana Tebaide, spiega: “Tutti oggi parlano di violenza e di leggi più severe e parlano anche di introdurre materie specifiche nelle scuole. Ma la scuola non può essere l’unica agenzia educativa perché i ragazzi, poi, tornano a casa. E dunque anche le famiglie devono comprendere che se i ragazzi assistono a episodi di violenza, a niente servirà quanto studiato a scuola. Occorrono leggi che educhino le persone sin dall’infanzia alla sensibilità. Una cosa mi ha colpito molto, però: aver sentito che nel caso di Giulia Cecchettin, un vicino aveva sentito i due litigare nel parcheggio e nonostante sia stata chiamata una pattuglia, la pattuglia non è intervenuta. Ma ci rendiamo conto di questo? Noi non possiamo voltarci dall’altra parte e farci i fatti nostri. Quando accade un femminicidio, la responsabilità è di tutti”.
LA PROVINCIA DI RAGUSA, UNA REALTA’ OVATTATA
E in provincia di Ragusa? La nostra provincia è esente da episodi di violenza? Adriana Tebaide non ha dubbi: “La nostra è una realtà che io chiamo ovattata. Tutto quello che avviene alle donne nella fascia trasformata passa sotto silenzio. A noi arrivano tantissime richieste d’aiuto e tutto ciò che possiamo fare è mettere queste donne in contatto con i centri anti-violenza. Da noi sembra che tutto vada bene, ma le donne subiscono in famiglia, vengono sottopagate nei luoghi di lavoro e sono ancora poco tutelate anche per il sostegno materiale ai figli. Si parla sempre di figli come se fossero solo delle donne, ma i ragazzi hanno due genitori: perché le donne sono considerate le uniche responsabili della loro educazione?”.
I FEMMINICIDI IN PROVINCIA. IL RICORDO DI TUTTE LE VITTIME
L’associazione Adesso Basta è nata nel 2019 dopo l’omicidio di Alice Bredice, avvenuto a Ragusa il 29 aprile del 20219. Ma quello di Alice è stato, purtroppo, uno dei tanti femminicidi avvenuti dal 1962 ad oggi. I casi eclatanti degli ultimi anni tendono ad essere ricordati, ma le donne in provincia sono morte sin da quella lontana data. Si trattava di Francesca Contini, uccisa a Scicli nel 1962. Nel 1973 è toccato a Rosalia Favacchio Rizzone, a Modica. Poi, nel 1998, è stata uccisa Giovannella Tasca. Nel 2005 venne uccisa Maria Di Martino, a Ragusa: la donna non è mai stata trovata. Nel 2010 è stata uccisa a Modica Maria Concita Russo. Nel 2012 è stata uccisa a Scicli Rosetta Trovato. A Vittoria, nel 2013, la città rimase sconvolta dall’uccisione di Giovanna Nobile. Nel 2016 venne uccisa Pamela Canzonieri, morta in Brasile. Nel 2018 Ragusa pianse Maria Zarba. Sempre a Ragusa, nel 2019 venne uccisa Alice Bredice. Sempre nel 2019 è stata uccisa Santa Trovato, a Ragusa. A Vittoria, nel 2022, è stata uccisa Brunilda Halla, di origini albanesi. L’ultimo femminicidio in ordine di tempo è stato quello del 2023, avvenuto a Giarratana: è stata uccisa Rosalba Dell’Albani. Dall’inizio dell’anno, le donne uccise in Italia sono 105.
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