VINHO VERDE: UN VINO PER L’ESTATE

La zona costiera portoghese a nord della città di Porto prende il nome di Costa Verde. Qui si produce la famosa denominazione Vinho Verde, la DOC più estesa del paese. Nonostante il nome, l’aggettivo verde non si riferisce al colore del vino, bensì è sinonimo di giovinezza. Il Vinho Verde, infatti, è un prodotto destinato a essere consumato giovane e potrà sorprendere, ma circa un terzo della produzione è formata da vino rosso.

Oggi la situazione è un po’ cambiata. In questa regione vitivinicola ormai si producono anche prodotti destinati a un maggiore invecchiamento, che prendono il nome di “maduros”,rispetto ai tradizionali vini qui prodotti. La maggior parte del prodotto continua ad appartenere a quello stile tradizionale, che voleva vini leggeri, secchi, leggermente frizzanti, fortemente acidi e bassi in tenore alcolico. Anche i vini maduros, sebbene abbiano maggiore corpo, mantengono la caratteristica acidità elevata.

L’alcool nei Vinhos Verdes si attesta dall’ 8,5 all’ 11,5%, mentre l’acidità parte da un minimo di 6grammi/litro. Percentuali così alte in acidità e così basse in grado alcolico sono il risultato di un tipo di allevamento della vite e del clima freddo e umido che caratterizza il nordest del Portogallo.

La posizione periferica del Portogallo rispetto al cuore dell’Europa, assieme all’isolamento culturale, ha reso possibile la sopravvivenza di molte tradizioni, soprattutto vitivinicole per quanto ci riguarda, che da altre parti, compresa l’Italia, sono scomparse o si sono modificate fortemente. A seguito della crescita economica, dopo la rivoluzione del 1975, la zona del Vinho Verde, però, sta vivendo una situazione di conflitto per lo spazio territoriale, che vede da una parte le vigne e dall’altra la piccola industria e l’urbanizzazione selvaggia della campagna.

La vigna del Minho, il nome della regione dove si produce il Vinho Verde, è difficile da quantificare. Si pensa si tratti di circa 100.000 vigne estese in poco meno di 70.000 ettari. Questo rapporto sbilanciato si deve al fatto che il 90% dei proprietari di vigneti possiedono quote inferiori ai 5 ettari. La mancanza di spazio ha fatto sì che il sistema di allevamento più diffuso sia il tendone. Questo sistema, che prevede la formazione di una vera e propria tenda verso l’alto con l’uso delle viti, fa sì che guadagni spazio nel suolo, dove così si possono coltivare altre piantagioni, che non necessitano della luce diretta del sole. È, infatti, quello che si verifica qui nel Minho. Questo sistema di allevamento, inappropriato se si vogliono produrre vini di struttura, è l’ideale per ottenere vini leggeri. In passato, per ottenere lo stesso risultato del tendone, vini leggeri e acidi, era possibile imbattersi in viti allevate arrampicandosi sugli alberi, sistema denominato qui “enforcado”, e che è scomparso in Portogallo, ma che sopravvive ancora in Italia ad Aversa, dove si produce la DOC Asprinio d’Aversa. Il nome asprinio sta ad indicare, infatti, il buon potenziale acido che il vino possiede e che è incrementato da una coltura della vite verso l’alto, poiché la pianta, avendo maggiore estensione, ha anche bisogno di maggiori sostanze per il suo sostentamento e questo lo fa a scapito delle uve.

Questi sistemi d’allevamento però penalizzano fortemente la qualità del prodotto. I produttori di Vinho Verde stanno abbandonando progressivamente il tendone a favore di sistemi che garantiscono maggiore qualità, come il cordone, ma che ha portato inevitabilmente a una maggiore concentrazione dell’uva e quindi del grado alcolico, ma anche delle sostanze aromatiche.

Il Vinho Verde, a eccezione della versione “maduro”, è un prodotto caratterizzato da sensazioni quasi esclusivamente floreali, tipica è la sensazione di glicine per il bianco. La magrezza del suo corpo, soprattutto quando il grado alcolico non supera il 10%, lo rende poco adatto all’accompagnamento col cibo, ma è l’ideale per gli aperitivi. È, inoltre, particolarmente adatto ai periodi estivi, quando le temperature eccessive rendono inopportuno il consumo di vini dal tasso alcolico alto. Infine, un particolare che certamente non guasta, è un vino molto economico.

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