È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Vigili del fuoco volontari, simulavano incendi per ricevere l’indennità. Al via il processo per 14
16 Feb 2024 20:47
Secondo l’accusa avrebbero telefonato alla sala operativa dei vigili del fuoco per segnalare incendi, ma anche la presenza di animali vaganti, o tettoie pericolanti – circostanze inesistenti -, per trarne profitto, per ricevere l’indennità che spettava loro per gli interventi effettuati. Per quattordici volontari dei vigili del fuoco, è iniziato il processo a Ragusa, davanti al Tribunale collegiale. Si tratta di Giuseppe Busacca, Giovanni Emanuele Blundo, Alessandro Carbone, Salvatore Carpenzano, Giuseppe Di Bona, Davide Di Vita, Giuseppe Distefano, Marco Manunta, Marcello Minardo, Salvatore Nicosia, Alessandro Puccia, Angelo Salonia, Giancarlo Carmelo Vispo e Massimiliano Vitale. Sono accusati di truffa aggravata per avere commesso il fatto in danno dello Stato e violando i doveri della loro pubblica funzione dal momento che operavano come vigili del fuoco volontari.
Secondo le cronache del 2017 e stando alle imputazioni alla base del rinvio a giudizio, avrebbero fatto parte di quello che venne definito come il “famigerato turno D”. Il distaccamento di Santa Croce era sorto su richiesta del Comune; istituito con 40 unita’ divise in 4 turni, nelle statistiche degli interventi emergeva che mentre di media i turni A, B, e C effettuavano un numero costante di interventi, il turno D ne effettuava quattro volte di più. E allora, siamo nel 2015, partirono le segnalazioni alla questura, che portarono alla esplosione del caso nel 2017.
Ai soggetti che componevano quel ‘famoso’ turno, sono contestati ventiquattro episodi, singoli o in concorso: avrebbero simulato interventi per avere liquidate indennità maggiori perché venivano pagati in base appunto agli interventi fatti. Erano loro stessi, secondo la tesi della pubblica accusa, a telefonare alla sala operativa dei vigili del fuoco, fornendo nominativi falsi, per richieste di intervento non vere. Solo ad uno di loro, Davide Di Vita. viene contestato anche il fatto di avere appiccato il fuoco a tre canneti. Oggi si è tenuta l’udienza che è stata contrassegnata dalla rinnovazione del dibattimento; è cambiato il collegio giudicante. Mentre tutti i difensori hanno prestato il consenso, due avvocati hanno sollevato delle questioni preliminari.
Si tratta degli avvocati Rocco Di Dio e Giorgio Assenza. Il primo sostiene che quella contestazione rivolta solo a Davide Di Vita, ovvero di avere appiccato fuoco a tre canneti è generica e dalla “c.n.r.” (comunicazione delle notizie di reato) risulterebbero fatti tentati e non realizzati, e ha depositato la c.n.r.; per i reati associativi invece contestava l’assenza di un limite temporale chiedendo la nullità del decreto che dispone il giudizio e la ritrasmissione degli atti alla Procura.
L’avvocato Assenza chiedeva invece l’inutilizzabilità di un verbale di sommarie informazioni che nella sostanza era un verbale di interrogatorio per il quale non erano state garantite appieno le garanzie difensive. Il pubblico ministero Santo Fornasier ha chiesto del tempo per replicare, già deducendo che il termine del reato associativo debba intendersi con la data di applicazione delle misure. Il processo è stato aggiornato al 15 novembre 2024
© Riproduzione riservata