I Vigili del Fuoco chiudono temporaneamente per protesta il profilo Twitter: “Siamo indignati dalle offese. Noi spegniamo i roghi”

Oltre ai fuochi, i Vigili del Fuoco hanno deciso di “spegnere” il proprio profilo social su Twitter. Una scelta che avviene dopo le vicende dei volontari di Santa Croce Camerina che provocavano incendi per poi spegnerli. Ma i Vigili del Fuoco “ufficiali” si dicono indignati per i commenti negativi che sono arrivati anche il proprio operato a seguito dei servizi sui vari media. E per questo  motivo hanno voluto “protestare”.

L’annuncio è arrivato qualche ora fa dal profilo twitter ufficiale dei Vigili del Fuoco @emergenzavvf. Un tweet lapidario: “60000 ROGHISPENTI. I fatti dei volontari #Ragusa ci indignano, la strumentalizzazione pure. Oggi profilo chiuso: rispetto per #vigilidelfuoco”. Un silenzio che non è solo un atto simbolico, ma anche la cessazione di un servizio che i Vigili del Fuoco garantiscono ai cittadini e che è molto apprezzato visto che offrono informazioni importanti. A proposito di profili social, è stato auto-disattivato quello personale del caposquadra che si trova agli arresti domiciliari.

“Chiediamo il rispetto. Abbiamo effettuato 60mila interventi dal 15 giugno a oggi, soltanto per spegnere gli incendi in tutta Italia. È il momento di massimo impegno e meritiamo rispetto”. Il portavoce dei vigili del fuoco, Luca Cari, prende posizione dopo i fatti contestati ai volontari che non sono personale di ruolo. “La nostra indignazione – ha continuato Cari – nasce dalla strumentalizzazione dopo i fatti di Ragusa. Leggere titoli in cui danno ai pompieri degli incendiari ci fa male. Credo che meritiamo più rispetto di così”.

Intanto il Viminale si costituirà parte civile.

Piena “fiducia e stima nella componente volontaria del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco” ma più ferma condanna “per l’inqualificabile condotta di alcuni vigili volontari individuati e messi sotto inchiesta dalla Procura di Ragusa anche grazie al contributo del competente Comando provinciale dei Vigili del fuoco”. Ad esprimerli è, in una nota, il Ministero dell’Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile.

“In considerazione del danno di immagine che i fatti in questione provocano, offuscando lo straordinario lavoro che tutti i Vigili del fuoco stanno compiendo senza risparmio di forze in questa critica estate, il Dipartimento comunica – si legge nella nota – che si costituirà parte civile nei confronti di quanti saranno rinviati a giudizio”.

Anche Legambiente Sicilia si costituirà parte civile. “Legambiente chiederà che vengano comminate pene esemplari. L’indagine della Squadra mobile di Ragusa. Appiccare il fuoco è un business che occorre contrastare. Annunciamo la costituzione di parte civile nel processo che si aprirà a carico dei responsabili di questi disastri ambientali perpetrati negli anni nel territorio di Ragusa da questi criminali”.

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