“VIE LEGALI PER VIA ROMA” A RAGUSA A CAUSA DEI LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE

“Altro che soluzioni dietro l’angolo. I disagi per i commercianti e i residenti del centro storico, i quali risultano sempre più amareggiati e scoraggiati in quanto sembra che certi lavori non avranno mai fine, non si contano”. E’ il senso dell’allarme lanciato dalla delegata del quartiere Centro del Pd di Ragusa, Alessandra Sgarlata, con riferimento, soprattutto, agli interventi su via Roma. “Si riscontrano, sempre più spesso, disagi – spiega Sgarlata – per la mancata erogazione dell’acqua. Quel poco che arriva risulta essere sporca e piena di terra. Sarà perché viene chiusa per effettuare i lavori, sarà per le varie perdite delle condutture che diminuiscono la pressione dell’erogazione, sarà per altri motivi ma fatto sta che alcuni residenti hanno deciso di adire le vie legali contro il Comune per i danni subiti. I lavori procedono con evidente lentezza tra sostituzione delle condutture e posa delle basole, tanto da fare presumere un ritardo di almeno 24 giorni rispetto all’originaria data della consegna che doveva avvenire il 27 agosto. In quei giorni, la via Roma sarà riaperta per potere permettere lo svolgimento dei festeggiamenti del Santo Patrono della città di Ragusa. Poi verrà richiusa per completare le restanti opere, nella speranza che il cantiere non risulti pericoloso per bambini ed anziani. Al momento, invece, lo è. E mi riferisco ai passaggi disponibili per garantire il transito verso le attività commerciali e per passare da corso Italia a via Salvatore. Soprattutto per gli anziani, non c’è alcuna sicurezza per quanto attiene la loro incolumità”. Sgarlata aggiunge che nell’ultimo incontro tra l’Amministrazione comunale, i commercianti e i residenti, la ditta appaltatrice ha garantito l’impiego di una seconda squadra di operai per velocizzare la posa delle basole. “Significa che i timori avanzati dalla Regione durante la valutazione dell’offerta – dice ancora la delegata del Pd – erano assolutamente plausibili. La gara d’appalto, quando giunse alla sub-commissione della Regione, chiamata a valutarne la congruità dell’offerta, in data 30 marzo 2011, venne respinta per ben tre volte. Furono richiesti chiarimenti alla ditta appaltatrice sia in merito al considerevole ribasso con cui si era aggiudicata i lavori, il 41,25%, sia in merito alle anomalie riscontrate in ogni voce del progetto di riqualificazione. La manodopera assegnata dalla ditta, rispetto alla previsione progettuale, raggiunse una serie di discordanze in ordine ai lavoratori effettivamente impiegati con un’incidenza negativa oscillante tra il 60% e il 98,46%. A questo punto i lavori che dovevano iniziare nel marzo del 2011 subirono i primi ritardi perché la sub-commissione approvava la gara d’appalto soltanto il 26 maggio 2011. Allora mi chiedo perché anche in questo caso, come per il parcheggio di piazza Poste, non sia stata prevista, nel contratto d’appalto, una penale per ogni giorno di ritardo della ditta esecutrice dei lavori. Al sindaco Dipasquale, infine, rivolgo l’invito di compiere, ogni tanto, una passeggiata in centro per controllare lo stato dei lavori. Forse si renderebbe meglio conto delle cose che diciamo”.

 

 

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