VIE LEGALI PER RISOLVERE LA VERTENZA

L’Associazione Siciliana della Stampa ringrazia il prefetto di Ragusa Giovanna Cagliostro per aver esperito ogni tentativo per riportare la vertenza del gruppo editoriale Video Mediterraneo sui binari della corretta concertazione sindacale.

Tuttavia, il sindacato dei giornalisti deve oggi prendere atto con rammarico della decisione dell’amministratore unico di sottrarsi al confronto con le parti sociali previsto dalle leggi e dal contratto di lavoro giornalistico, decidendo unilateralmente, e senza un preciso piano di riorganizzazione del lavoro, di attivare le procedure per la cassa integrazione straordinaria.

L’Assostampa, privilegiando il criterio della solidarietà tra colleghi, aveva invece proposto, tramite il paziente lavoro di mediazione del prefetto, l’attivazione della cassa integrazione a rotazione per tutti i giornalisti della testata e non solo per una parte di essi, individuata dall’azienda senza alcun criterio legale e professionale.

A fronte della piena disponibilità offerta dall’Associazione siciliana della Stampa, l’atteggiamento di chiusura dell’editore di Video Mediterraneo che, senza aver compiuto il dovuto e necessario confronto con il sindacato dei giornalisti (unico firmatario del contratto Aeranti Corallo applicato ai giornalisti della testata), ha deciso l’attivazione unilaterale degli ammortizzatori sociali, conferma invece il tentativo di creare situazioni di disparità all’interno della redazione, decidendo di penalizzare ingiustamente una parte dei giornalisti.

Pertanto, di fronte all’atteggiamento di netta chiusura dell’editore di Video Mediterraneo e alla decisione dell’azienda di escludere dalla trattativa il sindacato dei giornalisti, l’Assostampa è adesso costretta, per evitare una intollerabile discriminazione professionale e umana tra i colleghi, ad avviare tutte le azioni legali per impugnare le procedure per la Cigs in deroga richiesta dall’azienda.

L’Associazione Siciliana della Stampa ribadisce l’amarezza per il rifiuto dell’azienda di accettare un confronto che tenesse conto dei diritti e delle giuste esigenze di tutti i giornalisti e puntasse alla ricerca di una soluzione condivisa, confidando nella autorevole mediazione del prefetto di Ragusa.

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