È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
VIA ROMA “SI”
26 Dic 2012 18:30
Egregio Direttore,
sia pure con notevole ritardo, è stata restituita alla città la parte di via Roma oggetto dei lavori che hanno dato un volto nuovo alla principale arteria cittadina, trasformandola in isola pedonale.
Ho potuto notare, ascoltando dei pareri qua e là, che non tutti i cittadini sono consci dell’importanza dell’opera intrapresa per la valorizzazione del centro storico di Ragusa Superiore.
In effetti ho notato la mancanza di un entusiasmo generale che sarebbe stato auspicabile come motore delle iniziative che, giocoforza, dovranno essere intraprese per far sì che la nuova veste della via Roma non resti un fatto isolato nel contesto del centro storico. Lo stesso timido provvedimento di chiusura al traffico del Ponte Nuovo lascia intravedere come ci si muova con passi felpati, mancando forse una ferma convinzione delle misure da adottare.
E’ chiaro che occorrerà rivedere l’organizzazione di tutte le aree adiacenti alla via Roma e al Ponte Nuovo, soprattutto per quanto riguarda i flussi veicolari che dovranno essere limitati e dirottati verso direttrici ad elevato scorrimento. Non vorrei che la consueta processione serale di vetture che attanaglia via Mario Leggio, corso Italia, corso Vittorio Veneto e via Sant’Anna diventasse simbolo di un pellegrinaggio ai ricordi del passato. Come è interdetto il passaggio in via Roma, così deve essere, almeno nei giorni prefestivi e festivi, sia pure con orari limitati, interdetto il traffico nelle zone adiacenti per far sì che recarsi nel rinnovato salotto di Ragusa possa essere un vero piacere, per nulla infastidito dalle peripezie per raggiungere la zona. Abbiamo l’esempio di Ragusa Ibla, dove, alla fine, la gente si è abituata, lascia l’auto al di fuori del perimetro esterno e si dirige a piedi, o con mezzi pubblici, nel cuore del centro barocco.
Le infrastrutture, al riguardo, non mancano: un parcheggio sotterraneo (presto saranno due), uno pluripiano, la piazza Libertà, il viale del Fante, la via Natalelli e, ove occorresse, i due parcheggi dell’area retrostante la Questura che, in caso di bisogno, potrebbero essere agevolmente collegati tramite bus navetta. Basta e avanza per riempire il selciato di via Roma, da anni agognata isola pedonale, per lo struscio del sabato sera.
Resto del parere che non si intravede il giusto e meritato entusiasmo per un’opera che ha ridato dignità al centro storico e costituirà la base per far rivivere i fasti del passato.
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Anche stavolta faccio uno strappo alla regola e rispondo. Condivido, gentile lettore, tutto della sua lettera e le voglio ricordare che nel passato non si è potuto realizzare il sogno di Ragusa per colpa dei commercianti i quali non volevano rinunciare all’illogico transito delle auto nel salutto di Ragusa. Per il mio lavoro ho visitato una trentina di città delle dimensioni di Ragusa e nessuna di ese aveva ed ha il centro storico aperro. A Ragusa era impossibile ottenere un risultato di questo genere.
Detto questo però cosi come abbiamo visto via Roma zeppa di persone nelle serata suvvessiva alla “inaugurazione” dobbiamo a tutti i costi portar la gente nelle immediate vicinanze, esattamente come dice lei e organizzare eventi di pochi euro, ma in grado di far partecipare il pubblico che tra uno spettacolo e l’altro, tra una iniziativa e l’altra entrano nei negozi, crisi permettendo, per comprare.
Franco Portelli
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