VIA DELLE FINANZE A RAGUSA, IL DEGRADO AVANZA A PIENE MANI

“Ma è in questo modo che cerchiamo di valorizzare e di riqualificare il centro storico di Ragusa superiore?”. E’ l’interrogativo che la consigliera comunale indipendente, Elisa Marino, pone al sindaco Federico Piccitto, all’assessore ai Centri storici, Massimo Iannucci, e all’assessore alle Manutenzioni, Salvatore Corallo, dopo avere verificato il pessimo stato in cui versano gli spazi antistanti alcune case di proprietà del Comune che sono in attesa di essere recuperate e che, invece, per il momento, versano in un indicibile stato di degrado. “Sono stata contattata – afferma la consigliera Marino – da alcuni residenti e da alcuni operatori economici della zona che lamentano l’invivibilità di tutta l’area perché questi spazi, oltre ad essere diventati posti in cui sono stati conferiti tutti i tipi di rifiuti, sono ormai divenuti ricettacolo di zanzare e di altri insetti di ogni genere. Per non parlare, poi, della insopportabile puzza di fognatura che ne viene fuori. Ci troviamo in via delle Finanze, alle spalle della parte bassa di via Natalelli, a due passi dal Tribunale. Quindi, una zona centralissima della zona superiore della città che, però, è coperta in parte alla vista e dove, come abbiamo potuto appurare, il degrado continua ad avanzare a piene mani. Alcuni cittadini della zona mi hanno spiegato, altresì, di essersi rivolti direttamente a palazzo dell’Aquila per chiedere, almeno, una sistemazione dell’area, una ripulitura. Alle loro richieste è stato risposto picche, chiarendo loro che non avevano i soldi indispensabili per potere effettuare l’intervento. Mi chiedo: ma quanto costerà mai procedere con lo sgombero di tutto il materiale inerte e con l’eliminazione dei rifiuti esistenti? E’ davvero un intervento che il Comune di Ragusa non può sostenere? Siamo messi così male? Questo scorcio di via delle Finanze ha bisogno di una immediata bonifica perché l’aria sta diventando irrespirabile. E questo, proprio nel centro storico superiore di Ragusa, che vogliamo aprire ai visitatori e ai turisti, non possiamo permettercelo”.

 

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