Via ai trasferimenti e alle partenze: come spedire pacchi in Italia tramite il web

L’estate è giunta al termine. La stagione della spensieratezza, delle vacanze, dei primi amori, delle passeggiate in spiaggia è finita. Con l’arrivo di settembre, per tutti è tempo di ritornare alla routine quotidiana fatta di lavoro per i più grandi e di studio per i ragazzi. La scuola, così come l’università, riapre i battenti e per i numerosi docenti e studenti fuorisede è arrivato il momento di preparare le valigie e trasferirsi in città diverse dalla loro. Sono soprattutto le regioni del meridione ad essere colpite da questo fenomeno migratorio e il primato assoluto spetta alla Sicilia che, negli ultimi tempi, registra spostamenti più massicci e significativi anche nelle province più floride come Ragusa che, nonostante le tante iniziative (agevolazioni per i giovani, imprese in fase di start up, corsi di formazione ecc.), arranca a tenere con sé i propri “figli”.

Si decide di cambiare città principalmente per la mancanza di occupazione lavorativa, ma non solo. Spesso si sceglie di andare fuori per avere la possibilità di confrontarsi con realtà diverse. Infatti, sono tantissimi gli studenti ragusani che scelgono di proseguire i loro studi nei rinomati atenei di Torino o Milano e molti i giovani professionisti che decidono di intraprendere un percorso di crescita lavorativa altrove. Ma a far da padrone sono sicuramente i numerosi docenti iblei che decidono di inserirsi nelle graduatorie del nord Italia in quanto c’è maggiore possibilità di lavoro e alla “chiamata” dell’istituto scolastico sono pronti a fare i bagagli e partire. Si parte dalla Sicilia, nel migliore dei casi con entusiasmo e speranza, ma le problematiche da affrontare di certo non sono poche. Bisogna sapersi ambientare in un territorio sicuramente differente, per cultura e tradizione, da quello nativo e soprattutto si deve trovare una casa in affitto, possibilmente adeguata ed economica. Ma, il problema principale rimane sempre quello legato al trasloco dei propri oggetti personali: vestiti, scarpe, libri, piccoli elettrodomestici, apparecchi tecnologici, piumoni o lenzuola, asciugamani e accessori vari.

Cosa fare in questi casi? Le opzioni sono molteplici, ma non tutte risultano essere convenienti e soprattutto affidabili. Ultimamente anche le compagnie aeree più economiche hanno aumentano i prezzi relativi all’imbarco di valigie e spesso chi parte è costretto non solo a spendere cifre di denaro considerevoli, ma a fare file interminabili davanti il nastro trasportatore dell’aeroporto per ritirare la merce imbarcata. Inoltre, è anche difficile trasportare le valigie fino alla propria abitazione, per cui se non si ha a disposizione un’automobile, spesso si ci rivolge al servizio taxi che propone tariffe non indifferenti. Quindi, a chi è conveniente rivolgersi per evitare di sprecare denaro, tempo e fatica? Non sarebbe bello vedere recapitare direttamente al vostro nuovo indirizzo  le pesanti e ingombranti valigie, senza avere il pensiero di trascinarle con sé?

Oggi, spedire in Italia è un’operazione semplice. Infatti, sono tante le aziende che offrono questo servizio; bisogna solo scegliere a chi affidarsi, perché poche svolgono il loro lavoro con professionalità e serietà. Per esempio, SpedireAdesso, azienda leader nel settore della logistica, dell’informatica e della comunicazione, grazie alla cooperazione con i migliori corrieri espresso offre e garantisce un servizio di spedizione pacchi, valigie, buste e pallet in tutta Europa con consegna a domicilio in sole 24/48 ore e con tariffe convenienti. Attraverso metodi semplici e innovativi, potrete spedire le vostre valigie ed essere sicuri che arriveranno a destinazione. Grazie al servizio “cerca spedizione”, accessibile direttamente dal sito, inserendo il codice rilasciato dal corriere, potrete anche seguire e controllare a che punto della spedizione si trovano i vostri bagagli.

Insomma, anche se cambiare città porta con sé un senso di nostalgia, di certo, intraprendere nuove esperienze e percorsi di vita arricchisce. Per cui, cari studenti e docenti fuorisede, “buon viaggio”.

a cura di Elisa Trifarò

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